Coppia

Timoncini Luigi

Descrizione

Autore: Timoncini Luigi (1928/), autore

Cronologia: 1975

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: inchiostri colorati su carta

Misure: 465 mm x 645 mm

Descrizione: busti, nudi, di un uomo e di una donna; la donna, in primo piano sulla sinistra, è in posizione frontale, con la bocca aperta in una risata; l'uomo, in secondo piano dalla parte opposta, è raffigurato di profilo rivolto verso destra; le aste di una persiana chiusa, o di una tapparella calata, ambientano la scena in un interno; disegno e colori mettono in evidenza tendini e fasce muscolari dei personaggi

Notizie storico-critiche: Il disegno appartiene a quella fase della produzione di Timoncini che si colloca negli anni dal 1970 al 1975, anche definita "tragica".
Dopo gli esordi avvenuti nell'ambito del partecipato clima milanese del Realismo Esistenziale, che vedono Timoncini realizzare opere in cui l'ambientazione e il contesto esterno (periferie cittadine, interni di uffici o abitazioni) hanno un loro peso nella rappresentazione di quelle situazioni individuate come emblematiche del degradato sistema di vita contemporaneo; nei lavori eseguiti nella prima metà degli anni '70, l'accento è posto quasi esclusivamente sulla figura umana, spesso unico elemento presente all'interno di uno spazio vuoto (Dell'Acqua G. A. 1990).
La figura si presenta nella nudità del corpo e, in modo particolare nella produzione grafica, viene realizzata con una definizione formale e una scelta cromatica tali da metterne in evidenza tendini, fasce muscolari, ossatura, arrivando a ottenere risultati simili a quelli delle anatomie mediche, con lo stesso senso di glaciale alienazione che le accompagna.
In contrasto con questo stile rappresentativo, i soggetti affrontati in questo periodo sono prevalentemente momenti di vita di coppie in isolamento dal mondo; situazioni di intimità e di tenerezza che risultano in tal modo quasi violate, suscitando un'impressione di estraneamento, di solitudine, di incomunicabilità.

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo