L'insalata matta
Biffi Luigi
Descrizione
Identificazione: figura maschile
Autore: Biffi Luigi (1928/ 1994), autore
Cronologia: 1971
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: china su carta
Misure: 365 mm x 480 mm
Descrizione: uomo in giacca e cravatta, con un coltellino nella mano sinistra, chinato a raccogliere dell'insata; la figura occupa quasi l'intero foglio; il ciuffo di foglie d'insalata che l'uomo ha preso tra le dita è l'unica nota d'ambiente in uno spazio lasciato vuoto
Notizie storico-critiche: Il disegno raffigura un uomo in giacca e cravatta che, presumibilmente in una pausa di lavoro, raccoglie dell'insalata in un prato, compiendo un gesto che rimanda ad ambienti e situazioni molto lontane da quella che è la sua condizione di lavoratore cittadino.
Il soggetto si inserisce tra le tematiche privilegiate dal pittore milanese, che vedono appunto protagonista l'uomo di città, prigioniero dei ritmi meccanici che scandiscono i tempi della sua esistenza, dal lavoro nelle fabbriche e negli uffici ai pochi momenti di svago e di contatto con la natura.
"Quelli di Biffi sono gli operai, i tecnici, i burocrati, gli impiegati di oggi che non hanno più il mitra in mano o il tedesco alle spalle ma che devono fare i conti con il lavoro a catena nella fabbrica, con la meccanizzazione e difendersi per non diventare dei robot.", così scrive Davide Lajolo in un suo testo pubblicato a presentazione di una mostra dell'artista alla Galleria Artigiarte di Roma nel giugno del 1973 (Lajolo D. 1973).
Aggiunge inoltre: "Biffi è un uomo da marciapiedi cittadini. Non sa vivere che tra gli alti palazzi della città, soffre della mancanza di verde come tutti ma il suo viso grigio e serio è costretto tra il cemento. Si, in campagna ci sono gli alberi, il verde dei prati, l'incanto dei liberi orizzonti, il dono del silenzio ma in città c'è la gente, uomini e donne indaffarati, prigionieri ma vivi, parlanti, dialoganti".
E' dunque l'uomo il centro dell'opera di Biffi, il quale, proprio per questo motivo, in una prima fase d'attività precedente agli anni '70, trova un modello nella pittura di Guttuso, da cui successivamente si distacca elaborando un suo personale linguaggio ma continuando ad operare nell'ambito della cosiddetta "pittura di denuncia".
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00162/
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