Capraio

Leddi Piero

Capraio

Descrizione

Identificazione: figura maschile

Autore: Leddi Piero (1930/), autore

Cronologia: 1975

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: acquerello / carboncino, matita su carta

Misure: 34.5 cm x 51 cm

Descrizione: le linee che tracciano il corpo di un uomo e quello di un cavallo si sovrappongono dando origine ad un'unica figura che occupa la parte centrale del foglio; il muso dell'animale è rivolto verso destra; gli zoccoli sono raffigurati sul lato sinistro, mentre la mano e i piedi dell'uomo sono visibili sulla destra; sfondo grigio-azzurro

Notizie storico-critiche: Questo disegno della collezione Lajolo risulta essere uno studio preparatorio dell'olio su tavola realizzato lo stesso anno, riprodotto col titolo "Capraio" nel volume "Piero Leddi. Lavori 1973-1975" e facente parte di un trittico cui appartengono anche i dipinti "Mungitrice" e "Bifolco" (Piero Leddi 1977, pp. 20-21) .
La figura di uomo che regge la capra sulle spalle si confonde con quella dell'animale in una costruzione formale in cui domina la funzione strutturale del disegno.
L'opera mette in luce quelle che sono le basi della formazione di Leddi, che ha inizio, a fine anni '40, con gli insegnamenti dell'artista tortonese Mario Prati sull'antica pittura lombarda e su Leonardo, seguiti contemporaneamente agli studi di disegno meccanico alle Scuole professionali di Tortona.
Sia l'aspetto "umanistico" che quello "tecnicistico" restano infatti visibili nella produzione pittorica dell'artista, in particolare nella fase d'attività che si apre con i lavori presentati all'antologica della Galleria del Ridotto di Torino nel 1970: in queste opere lo studio delle forme organiche appare interferire con strutture di tipo meccanico riuscendo ad esprimere a livello contenutistico, come nota Francesco Loi, la volontà di ricerca di valori umanistici all'interno dell'avvertita trasformazione tecnologica in atto nella società moderna, tematica che lo unisce a molti degli artisti contemporanei cresciuti come lui nel clima del Realismo Esistenziale milanese (Loi F. 1974).
In particolare Leddi lavora di frequente sulla tensione tra mondo agricolo e mondo urbano, constatabile nel disfacimento del mondo agricolo-artigianale, nell'esodo dalle campagne, nello sradicamento dell'uomo di campagna costretto in città.
Il disegno della collezione Lajolo è riconducibile a questa tematica e a quanto lo stesso Leddi afferma a proposito della scomparsa della generazione dei vecchi e dei padri d'origine contadina: "Ho covato segretamente per anni l'idea di fare un monumento ai contadini che conoscevo bene, quelli della terra-vigna, i mandriani-allevatori, i montanari-boscaioli. (...) Io rinnovo il ricordo di uomini e animali che nei miei paesi avevano preso la forma fisica locale non riproducibile altrove. Lì si erano adattati alla vita, inimitabili e irriproducibili" (Piero Leddi 1977, p. 13).

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo

Credits

Compilazione: Mattio, Fiorella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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