Busto maschile
Rognoni Franco
Descrizione
Autore: Rognoni Franco (1913/ 1999), autore
Cronologia: ca. 1948 - ca. 1954
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tempera / china su carta
Misure: 21.5 cm x 27.5 cm
Descrizione: una linea mossa e continua disegna il volto e parte del busto di un uomo dai tratti somatici fortemente caratterizzati: mento squadrato, naso schacciato, occhipiccoli e sopracciglia folte; dove c'è la mano sembra di intravedere un guantone da pugile; sfondo viola-verde
Notizie storico-critiche: Il dipinto sembra raffigurare un pugile o un'altro di quei personaggi, spesso protagonisti dei disegni di Rognoni realizzati per il quotidiano "Avanti" fin dal 1948, appartenenti al mondo notturno e criminale, prelevati da storie di cronaca o dall'immaginario dei romanzi gialli (Franco Rognoni 2003).
Le dimensioni del foglio e la sottigliezza della carta sono le medesime di un'altro dipinto di Rognoni presente tra le opere della collezione Lajolo, quello raffigurante un menestrello (NSK 182).
Queste caratteristiche, unite alla considerazione del fatto che i due lavori risultano incorniciati nello stesso modo, fanno pensare che la loro acquisizione all'interno della collezione, e molto probabilmente anche la loro realizzazione, siano avvenute nello stesso periodo, ossia, in base ai dati rilevati a proposito del dipinto raffigurante il menestrello, a cavallo tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50.
Anche in questo dipinto si può notare l'influenza della pittura figurativa europea, in particolare di Rouault e di Klee. Da quest'ultimo, soprattutto, l'artista milanese apprende "una sensibilità lirica della linea e del colore, una tendenza alla rappresentazione sottile, incisiva, un gusto ed una raffinatezza decorativi", come nota Raffaello Uboldi in una recensione del 1949 sul quotidiano "Avanti" (Franco Rognoni 2003, pag. 156).
Una datazione dell'opera basata esclusivamente su elementi tematici e stilistici risulta comunque difficile nel caso di Rognoni, non essendovi grandi cesure all'interno della produzione dell'artista e ritornando egli frequentemente sui suoi temi (Cavallo 2003).
Il dipinto reca segnata su un pezzo di carta incollato sul retro l'indicazione del prezzo: 9.000 lire. Il fatto che sia stata conservata memoria del costo è molto probabilmente indice del fatto che, a differenza della maggior parte delle opere conservate nella collezione Lajolo, in questo caso non si tratta di un dono dell'artista a Davide Lajolo o ad Angela Candiani, bensì di un acquisto compiuto quasi certamente dalla signora Candiani.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00183/
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