Il fiore in bocca

Pericoli Tullio

Il fiore in bocca

Descrizione

Identificazione: figura antropomorfa

Autore: Pericoli Tullio (1936/), autore

Cronologia: 1965

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: china / tempera su carta

Misure: 335 cm x 480 cm

Descrizione: nudo di personaggio maschile sdraiato; corpo quasi deforme, con testa animalesca; dalle labbra sporge in fiore; il personaggio è inscritto in una riquadratura a china dallo sfondo marrone

Notizie storico-critiche: Anche questo disegno, come sicuramente accade nel caso dell'altro lavoro di Pericoli presente all'interno della collezione Lajolo (NSK 219), potrebbe far parte della produzione dell'artista destinata alle illustrazioni per giornali e riviste, attività cui egli si dedica a partire dal momento in cui giunge a Milano, nel 1961.
Il soggetto infatti sembrerebbe letterario, tratto dal racconto di Luigi Pirandello "L'uomo dal fiore in bocca".
Se ciò fosse vero, la traduzione quasi testuale del titolo dell'opera pirandelliana in un'immagine in cui dalle labbra del personaggio raffigurato pende un vero fiore, sarebbe un'esempio di quella tecnica di "visualizzazione delle metafore" che Arturo Carlo Quintavalle riscontra nelle illustrazioni di Pericoli (Tullio Pericoli 1972).
Sicuramente l'opera entra a far parte della collezione Lajolo attraverso Angela Candiani, che conosce l'autore nel periodo in cui lui collabora con l'editore Aldo Palazzi quando lei, tra il 1960 e il 1974, lavora per il settimanale "Tempo illustrato", pubblicato dalla stessa casa editrice (2000, comunicazione orale).
Pericoli infatti fa parte di quella minoranza di artisti presenti all'interno della collezione che, legati alla Candiani e non a Davide Lajolo, non figurano tra i nomi di coloro dei quali lo scrittore si è interessato dedicando loro articoli e presentazioni di mostre.
All'epoca della realizzazione di quest'opera, Pericoli ha già esordito come pittore nel 1963, dopo una prima personale di disegni alla Galleria La Muffola di Milano nel 1961 (Tullio Pericoli 1972).
La tipologia del'uomo raffigurato in questo lavoro corrisponde a quella dei personaggi che Pericoli rappresenta in questi primi anni: deformati e contorti in uno spazio che sembra costringerli, definiti da una preponderanza di linee curve che crea insolite gibbosità, in questo caso cariche di significato se l'opera davvero raffigura il protagonista del racconto di Pirandello, malato di tumore.
Simili a questo disegno appaiono i dipinti "Uomo e città", del 1965 e "Donna e alberi", del 1966, nei quali il critico Arturo Carlo Quintavalle ravvisa influenze di Picasso, di Dubuffet, e, soprattutto, di Klee (Tullio Pericoli 1972).

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo

Credits

Compilazione: Mattio, Fiorella (2007)

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