Albero e figure

Morlotti Ennio

Albero e figure

Descrizione

Autore: Morlotti Ennio (1910/ 1992), autore

Cronologia: 1970

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: china su carta

Misure: 370 mm x 260 mm

Descrizione: albero frondoso; ai suoi piedi, sulla destra, due figure sedute; il gruppo albero/figure occupa la parte centrale sinistra del foglio; a questo gruppo fa da sfondo un fitto tratteggio che fa corpo unico con esso, nascondendo il profilo dell'albero e delle sue foglie; per il resto la carta del supporto è lasciata quasi interamente bianca

Notizie storico-critiche: Il disegno è pubblicato su un numero di "Giorni Vie Nuove" a illustrazione di alcuni versi inediti di Giuseppe Ungaretti dal titolo "Proverbi".
E' infatti una consuetudine dei primi numeri della rivista sotto la direzione di Davide Lajolo (1969-1978) dedicare due pagine ad un raffronto letterato-artista in cui un testo poetico, introdotto da Gilberto Finzi, viene accostato ad un'opera pittorica o scultorea, quest'ultima il più delle volte introdotta da Lajolo stesso.
Accade poi spesso che l'opera portata in redazione per la pubblicazione su "Giorni" resti al direttore, come avviene anche nel caso di questo disegno di Morlotti, in seguito donato ad Angela Candiani ed entrato a far parte della collezione Lajolo di Milano.
Come spiega la nota di Lajolo a introduzione dell'opera, è il settimanale a fare esplicita richiesta a Morlotti di un lavoro da pubblicare accanto al testo del poeta, il quale esprime nei "Proverbi", seppur in maniera ironica, la sua profonda fede nella forza risolutiva dell'amore e del canto/poesia (Finzi 1970): "Ad illustrare la poesia di Giuseppe Ungaretti abbiamo chiamato un altro grande artista: Ennio Morlotti. Morlotti uomo taciturno, uomo di genio che esprime colori e forme e fantasie e sentimenti ha sentito i "Proverbi" di Ungaretti nel profondo. Non avrebbe potuto altrimenti consegnarci il suo disegno che vibra d'amore, con l'albero e le stagioni e sotto appena intraviste le due figure che "cantano", che "amano" che sono tutt'uno con l'albero e le stagioni." (Lajolo 1970).
Quello dell'albero d'ulivo è un soggetto frequente nell'opera di Morlotti soprattutto a partire dal 1960, quando egli scopre il paesaggio della terra di Liguria. Da allora fanno infatti ingresso nel suo lavoro nuovi elementi tematici che mostrano uno sguardo molto più ravvicinato ed interno alla natura: tra essi appunto quello degli ulivi di Bordighera, come avviene nel caso di questo disegno, dove l'ampio spazio lasciato al bianco del foglio suggerisce l'immersione del soggetto in una realtà che la concentrazione selettiva dell'artista ha cancellato.
Il fitto tratteggio che confonde i contorni dell'albero e delle sue foglie mostra invece rispondenze con la ricerca che l'artista va compiendo parallelamente in pittura, dove il denso fondo materico prende il suo posto. Le frequenti analogie riscontrabili all'interno dello stesso periodo tra l'opera grafica e quella pittorica di Morlotti non significano però che il disegno sia preparatorio al dipinto; esso infatti resta per l'artista esercizio a sè, strumento per appropriarsi della realtà in maniera immediata (Pizziolo 1994).

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo

Credits

Compilazione: Mattio, Fiorella (2007)

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