Motivo decorativo
Cortellazzo Gino
Descrizione
Autore: Cortellazzo Gino (1927/ 1985), autore
Cronologia: ca. 1972 - ca. 1978
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: bronzo a fusione
Misure: 15.5 cm x 40.5 cm
Descrizione: due elementi figurativi astratti con i profili affiancati a formare una sorta di uncino; di ciascuno è identificabile una "testa", grazie alla presenza di un foro che assume le sembianze di un occhio; il lato verso l'esterno di ciascuno dei due elementi è lucido, mentre le restanti superfici sono opache e scure; piatto basamento quadrato in marmo bianco
Notizie storico-critiche: La scultura è un tipico esempio di quella che è la produzione plastica di Cortellazzo tra il 1972 e il 1978, dopo una prima fase in cui prevale la tendenza figurativa.
Nel bronzo della collezione Lajolo sono ravvisabili le tre caratteristiche principali della scultura dell'artista, così come identificate dal critico Paolo Rizzi: 1) l'ascendenza naturalistica, o meglio fitomorfica, dei ritmi plastici 2) l'energia dinamica interna che anima i viluppi di forme 3) l'alternarsi di zone tirate a lucido con altre opache, in alcuni casi trattate a patina verdastra, in altri, come in quest'opera, scure e quasi nere (Rizzi 1974).
Rizzi nota inoltre che nella scultura astratta di Cortellazzo le forme sfuggono al matematico rigore e trovano un "equilibrio instabile tra il dettato della mente (sviluppo rigoroso della forma) e il dettato della fantasia (immersione panica nel disordine della natura fluente)".
La ricerca dell'artista ha le sue matrici nel cubo-futurismo boccioniano ma rivela anche influenze di Henry Moore, molto amato da Cortellazzo, e della scuola britannica fiorita intorno a lui, da Armitage a Chadwick (Marchiori 1978)..
L'opera in esame è un regalo della moglie di Cortellazzo ad Angela Candiani, compagna di Davide Lajolo (2000, Candiani Angela, com. or.).
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00239/
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