Pesce
Cortellazzo Gino
Descrizione
Autore: Cortellazzo Gino (1927/ 1985), autore
Cronologia: 1974
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: alabastro
Misure: 18 cm x 52 cm
Descrizione: pesce geometricamente stilizzato; corpo disposto verticalmente e ad arco, con la testa appoggiata sul basamento e la coda in alto; occhio e bocca aperti; il colore alto basamento in marmo nero
Notizie storico-critiche: Il 1974, anno cui risale l'esecuzione della scultura in esame, segna nell'attività di Cortellazzo l'allargamento della sua ricerca a nuovi materiali: l'alabastro e l'onice.
Sfruttando le venature scure della pietra, lo scultore disegna qui, con gusto quasi pittorico, le squame sul dorso del pesce.
Il soggetto figurativo, se pure rappresentato in forma astratta, non è insolito nell'opera di Cortellazzo. Dopo una prima fase, antecedente al 1972, in cui la tendenza figurativa ha la prevalenza, riferimenti al mondo oggettivo e in particolare a quello naturale continuano a mescolarsi con soggetti più espressamente geometrici, di tipo concettuale (sebbene anche in questi ultimi l'originaria ascendenza naturalistica, e più frequentemente fitomorfica, sia spesso ravvisabile).
Quest'opera della collezione Lajolo mostra similitudini con due sculture in bronzo di Cortellazzo che in apparenza sembrano pesci capovolti nonostante i loro titoli rivelino che si tratta della rappresentazione di soggetti di altro genere: "Trionfo", del 1973 e "Ascolto 1", del 1974 (Gino Cortellazzo 1978).
La ricerca dell'artista ha le sue matrici nel cubo-futurismo boccioniano ma rivela anche influenze di Henry Moore, molto amato da Cortellazzo, e della scuola britannica fiorita intorno a lui, da Armitage a Chadwick (Marchiori 1978).
L'opera in esame è un regalo della moglie di Cortellazzo ad Angela Candiani, compagna di Davide Lajolo (2000, Candiani Angela, com. or.).
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00242/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).