Scena cortesi e di caccia
ambito lombardo
Descrizione
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1440 - ante 1460
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: affresco
Descrizione: Nella prima stanza si svolgono sulle pareti in senso antiorario e senza soluzione di continuità alcune scene di caccia: il battitore suona il corno, mentre cani e leopardi rincorrono lepri e cervi. Seguono, sulla parete adiacente, un ghepardo accovacciato e, oltre una finestra, ancora animali. Quindi, sul lato seguente, è rappresentao un incontro tra una dama e un cavaliere (l'uomo offre frutti alla donna, che ricambia con fiori e melagrana) dietro al quale un segugio balza in groppa a un cinghaile. Sulla quarta parete un cacciatore con picca e corno tiene a bada un altro cinghiale. Unico elemento apparentemente estraneo al soggetto profano di quasta stanza è il sole raggiato con il trigramma IHS raffigurato nella scena iniziale. Nella seconda camera è riproposto il tema della caccia con analogo inseguimento di animali. Sulla parete sinistra un giovane uomo a cavallo, con il falcone sul braccio, trotta sui prati verso la palude dove i cani sollevano uno stormo di anatre. Sulla parete adiacente, oltre la finestra una nobildonna con un vistoso balzo sul capo avvicina la mano a una fontana di marmo dove sgorga l'acqua. Quindi, sul terzo lato compare, sopra la scena di caccia al cervo una Crocissione, entro il sole raggiato, accanto a uno stemma.
Notizie storico-critiche: Le due sale dipinte sono concepite come un recinto scandito da grandi fiori ricolti verso l'esterno - forse calendule, o margherite, o rose damascene - la cui sequenza è interrotta, nella prima stanza, dal diagramma di S. Bernardino da Siena. In questo luogo la presenza della dama e del giovane potrebbero alludere all'incontro tra due promessi sposi che si scambiano i doni. Ipotesi, questa, che sembra corroborata dalla rappresentazione della fontana, nella seconda camera, che è una rappresentazione ricorrente nei giardini d'amore cortese. Per tale motivo si è ipotizzato che l'occasione della rappresentazione del ciclo sia stata la celebrazione delle nozze tra i mebri di alcune casate cui farebbe riferimento la presenza dell'arme gentilizia.
Dal punto di vista stilistico il ciclo di Civate richiama le testimonianze più note della Sala dei Giochi di Palazzo Borromeo a Milano, alla Bicocca Arcimboldi, a Oreno, a Cassine, a Masnago e a Pallanza. In particolare i dati di costume indirizzano verso un ambito culturale affine a quello degli affreschi nella sala dei Vizi e delle Virtù del Castello di Masnago a Varese.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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