APOLLO

Pippi Giulio detto Giulio Romano; Primaticcio Francesco (attr.)

APOLLO

Descrizione

Autore: Pippi Giulio detto Giulio Romano (1499 ca./ 1546), ideatore / esecutore; Primaticcio Francesco (attr.) (1504/ 1570), esecutore

Cronologia: ca. 1527 - ca. 1528

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: stucco; stucco a stampo

Misure: 0.57 m x 0.88 m

Notizie storico-critiche: Lo scomparto di forma romboidale è occupato da una figura incedente verso destra, vista da tergo, colta nell'atto di girarsi a guardare dietro le proprie spalle.
La chioma lunga e fluente, la lunghezza del mantello - che lo denota come un capo d'abbigliamento maschile - e la presenza di arco e frecce, permettono di identificare questa figura con Apollo.
Amedeo Belluzzi (1998) non identifica il soggetto di questo stucco e gli assegna il numero 260.
Va tuttavia notata la fortissima somiglianza di questo stucco con uno dei personaggi presenti nel foglio n. 96 della collezione Devonshire di Chatsworth. Il disegno conserva uno dei primi schizzi per la composizione degli affreschi della Camera di Amore e Psiche. Nell'opera grafica è presente una rappresentazione del dio Mercurio, visto di tergo, in un atteggiamento assai simile a quello dell'Apollo presente nello stucco della Camera del Sole e della Luna. Nella realizzazione degli affreschi nella camera di Amore e Psiche, la figura è stata poi eliminata. Lo stucco in questione, quindi rappresenta l'unico esito dello studio preliminare presente sul foglio di Chatsworth.
La cornice che delimita lo spazio, decorata con un kymation ionico, è stata eseguita per prima, a mezzo di stampo. All'interno dello scomparto è stata poi stesa la malta di fondo, sulla quale è stato riportato il disegno del rilievo. Sulla base di questo è stata poi modellata in loco la figura, realizzata su di un'anima in chiodi di ferro, conficcati nella muratura in laterizio della volta.
Tanto la cornice quanto la figurazione sono eseguite in due strati: uno sottostante più leggero, poroso e grigio rosato, ed uno superficiale più chiaro e compatto. La finitura originale prevedeva uno scialbo a calce di cui sono rimaste poche tracce. L'azzurro del fondo del lacunare è di restauro, ma ripropone l'originale cromia cinquecentesca.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Bonoldi, Lorenzo (2008)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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