PAESAGGIO CON ARCHITETTURE
Pippi Giulio detto Giulio Romano; Guazzi Anselmo (attr.); Agostino da Mozzanica (attr.)
Descrizione
Autore: Pippi Giulio detto Giulio Romano (1499 ca./1546), ideatore; Guazzi Anselmo (attr.) (notizie 1527-1544), esecutore; Agostino da Mozzanica (attr.) (1504 ca./1544), esecutore
Cronologia: post 1527 - ante 1527/10/15
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: affresco finito a secco
Misure: 77 cm x 56.5 cm
Notizie storico-critiche: Il paesaggio, complesso per la varietà di elementi che lo costituiscono, è d'invenzione. Colpisce l'orizzonte, in cui si stagliano formazioni rocciose dai toni azzurri, rocce nude e impervie. In primo e secondo piano, al contrario, si notano alcune presenze umane impegnate in attività che paiono di svago e lavoro; la presenza di alcune abitazioni e di barche in lontananza, lungo un corso d'acqua (o forse un piccolo lago?), fa della veduta un paesaggio abitato. La notevole perdita di dettagli non consente di distinguere con chiarezza gli oggetti e le azioni delle figure: l'uomo in primo piano con giubba rossa e calzoni azzurri, infatti, potrebbe essere in atto di tagliare della legna, ma anche di suonare uno strumento a fiato non più visibile; la figura alle sue spalle, a sinistra, siede su ciò che a prima vista si mostra come un avvallamento del terreno, ma che potrebbe essere anche una sorta di covone; ancor più enigmatico si rivela l'elemento nell'angolo in basso a destra dal colore biancastro (una roccia?). I toni freddi e in alcuni punti nebbiosi, uniti a elementi quali la punta aguzza del campanile/torre della costruzione di sinistra e le montagne rocciose in lontananza - quasi materializzazioni di nuvole - rimandano a modi del paesaggio nordico. La pennellata è veloce e compendiaria, di tocco, e si ispira a esempi antichi: non mette a fuoco i dettagli, ma procede per macchie di colore, soprattutto nellle fronde degli alberi. Tra gli espedienti pittorici si nota il ricorso costante alle velature; i colori - prevalentemente verdi, ocra, azzurri - sono delicati e autunnali, come nelle altre aperture paesistiche della camera.
Il paesaggio è stato dipinto in una giornata a se stante, successivamente alle cornici che lo inquadrano (la giornata include un sottile profilo dal tono grigio sui lati e sul bordo superiore). Non si riscontrano tracce rilevanti di particolari tecniche di riporto del disegno.
La scelta di porre il paesaggio a protagonista di un riquadro a se stante fa dell'esperienza decorativa della camera di Ovidio in Palazzo Te una delle prime occasioni di pittura di paesaggio autonoma del Rinascimento.
Collocazione
Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te
Credits
Compilazione: Marocchi, Giulia (2007)
Aggiornamento: Pisani, Chiara (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/M0230-00021/
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