FANCIULLA ADDORMENTATA
Dalmaschio Luigi; Pellegrini Giovanni
Descrizione
Autore: Dalmaschio Luigi (notizie fine sec. XVIII - inizio sec. XIX), esecutore; Pellegrini Giovanni (notizie fine sec. XVIII - inizio sec. XIX), esecutore
Cronologia: ca. 1790 - ca. 1791
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: gesso
Misure: 76 cm x 78 cm x 4 cm
Notizie storico-critiche: L'elemento é parte della serie di sei calchi rettangolari della Camera riproducenti altrettanti bassorilievi in stucco della volta della Camera degli Stucchi, nel medesimo palazzo. Esso riproduce il bassorilievo collocato nella terza fila di lacunari a partire dalla testata Est, primo a partire dalla parete Sud verso il centro della volta: la scena rappresenta il sonno di una giovane donna, seduta tra due ceste di frutta e poggiata a un tronco, la testa reclinata sulla mano e il seno destro scoperto. Tre figure fanno da contorno alla protagonista: una fanciulla in secondo piano, della quale si legge con chiarezza il profilo del volto e dell'acconciatura; un giovane in volo - probabile personificazione di un Vento - che soffia in un corno in direzione della donna dormiente e con la destra pare allungare una corona; infine, un putto dal capo chino, appoggiato con il gomito destro a una fiaccola abbassata e probabilmente addormentato. Il soggetto, non identificato con certezza, potrebbe rimandare all'iconografia di Arianna addormentata e abbandonata dall'amato Teseo, tema cui alluderebbe il motivo della fiaccola d'amore abbassata. L'elemento in esame presenta qualche adattamento dello spazio della scena: in particolare, risultano lievemente decurtati i lati dell'immagine, laddove si interrompono il tronco d'albero e il panneggio rigonfio alle spalle della figura addormentata (sinistra) e il braccio sinistro del putto con fiaccola (destra). Lievi modifiche sono intervenute a disegnare con maggior finezza sia i rami dell'albero in alto a sinistra sia i veli mossi dal vento del giovane in volo. Nuova rispetto allo stucco originale risulta l'incorniciatura, qui costituita da una cornice formata da due semplici listelli separati da un motivo continuo a elementi fitomorfi simili a boccioli, che si dipartono dalla metà dei lati superiore e inferiore e si incontrano ai quattro angoli del calco: questo stesso motivo ricorre a finitura di vari calchi della Camera e in particolare nelle modanature dei quattro sopraporta. La scelta di riprodurre originali giulieschi presenti nel Palazzo deve essere letta nel contesto fine settecentesco di recupero e valorizzazione di alcuni ambienti sulla base di scelte filologicamente coerenti con lo stile del monumento. Per l'occasione della campagna di restauri e gli autori coinvolti nel progetto decorativo di cui l'elemento é parte si rimanda alla scheda relativa alla parte settecentesca della Camera del Sole e della Luna (NSK34).
Collocazione
Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te
Credits
Compilazione: Marocchi, Giulia (2007)
Aggiornamento: Pisani, Chiara (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/M0230-00057/
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