Colonna con capitello
bottega mantovana
Descrizione
Ambito culturale: bottega mantovana
Cronologia: ca. 1475 - ca. 1499
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: marmo rosso di verona; marmo
Misure: 183 cm
Descrizione: Colonna con base e capitello (non pertinente?), di ordine composito; tra le larghe foglie sono scolpite, su ognuna delle quattro facce, altrettante teste leonine.
Notizie storico-critiche: Colonna con capitello in marmo rosso veronese decorato da motivo a fogliami e quattro protomi leonine, collocate al centro di ogni faccia. Proviene dalle demolizioni dell'ex caserma Landucci, uso al quale fu destinato dopo la soppressione il complesso conventuale di S. Domenico: é infatti identificata nella "colonna completa di basamento e capitello" rinvenuta a seguito della demolizione di quello che fu il palazzo dell'Inquisizione, annesso alla chiesa, e richiesta il 7 dicembre 1924 in deposito a Palazzo Ducale dal Direttore della reggia cittadina Clinio Cottafavi; nella medesima occasione, rivolgendosi al sindaco di Mantova, Cottafavi chiede anche in deposito "un capitello con lo stemma di casa Gonzaga" e "una lapide con la data 1579", come la colonna "attualmente presso l'ufficio del cantiere dei lavori". I tre pezzi sono quindi ricevuti a Palazzo Ducale il 15 dicembre 1924 (cfr. DO).
Il Comune di Mantova, divenuto proprietario della Caserma Landucci ricavata negli spazi dell'ex chiesa e convento di S. Domenico (acquisto effettuato il 20 marzo 1924, cfr. ASCMn, C.C., b. 5, classe I-art. 2, fasc. 40 "Caserma S. Domenico, ora Landucci") con la finalità di abbattere lo stabile in attuazione del nuovo piano regolatore, dispose tra 1924 e 1926 circa il deposito a Palazzo Ducale, già sede delle collezioni civiche, di marmi e altri manufatti presenti nel complesso conventuale: portali, lapidi, sculture e altri marmi di tipo architettonico. La demolizione del complesso conventuale - con una prima eccezione riguardante il campanile e il fianco occidentale dell'ex chiesa, gravati "dalla servitù di pubblico rilevante interesse [...]" (cfr. contratto di acquisto 20 marzo 1924 su citato) - fu sostazialmente accolta da una voce importante della cultura mantovana dell'epoca, nonché Direttore di Palazzo Ducale: Clinio Cottafavi (7 dicembre 1921, cfr. bibliografia) che, descrivendo le parti di maggior interesse della chiesa e degli annessi, auspicandone la conservazione, indicò nel riutilizzo dei materiali artistici di S. Domenico la giusta via di qualificazione delle nuove costruzioni cittadine, in primis i portici.
La scheda dattiloscritta del n. inv. gen. 11377, redatta nel secodo quarto del secolo scorso da N. Giannantoni (?) (cfr. DO), riguarda solo il capitello; colonna e capitello compaiono invece sotto una medesima voce in Ozzola (1950, n. 577, cfr. bibliografia).
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/M0230-00381/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).