Colonna con capitello
produzione mantovana
Descrizione
Ambito culturale: produzione mantovana
Cronologia: post 1522
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: marmo biancone di verona
Misure: 283 cm x Ø 35 cm
Descrizione: Colonna a fusto liscio, completa di base e capitello; in sommità ornata da scudo a bassorilievo contenente stemma marchionale Gonzaga; sotto lo scudo, iscrizione distribuita in undici righe, seguita da data al centro del fusto; alla base, seconda iscrizione su quattro righe.
Notizie storico-critiche: La colonna é ornata di scudo con stemma marchionale Gonzaga alla sommità e caratterizzata da iscrizione latina di tipo dedicatorio, distribuita su tutta l'altezza del fusto.
Con la colonna n. inv. gen. 11379 (oggi collocata nel Cortile dei Cani di Palazzo Ducale, Mantova), costituiva parte di un monumento dedicato a Virgilio o, più probabilmente, di un doppio monumento al poeta e al marchese Federico II Gonzaga, esplicitamente richiamato dall'iscrizione dedicatoria.
Committente del monumento fu l'umanista Mario Equicola d'Alveto, segretario marchionale, e luogo scelto per lo stesso la propria abitazione, posta fuori Porta Mulina, presso il borgo di Porto, a nord di Mantova. L'edificio fu abbattuto verso il 1718 per lasciare il posto a fortificazioni (cfr. Portoli 1866, pp. 14-16).
Le peregrinazioni della colonna paiono coincidere con quelle della "gemella" n. inv. gen. 11379. A seguito della demolizione della casa, ma in data imprecisata, la colonna fu traslocata in via F.lli Bandiera a Mantova, dove il Portioli (1877, p. 12) ricorda la colonna n. inv. gen. 11379 "a reggere il volto di un rustico della Casa Arrivabene".
L'8 giugno 1902, scrivendo alla giunta municipale, Giambattista Intra segnala la presenza della colonna n. inv. gen. 11379 "in un locale a pian terreno ad uso magazeno nella casa del conte Senatore Silvio Arrivabene attigua al palazzo della Congregazione di Carità" a sostegno del centro della volta di quel locale (cfr. DO): a questa segnalazione segue la proposta di acquisto della colonna da parte del Comune al senatore Arrivabene, che nega la cessione del pezzo.
Vent'anni più tardi, il 16 febbraio 1922 (cfr. DO), il Comune acquista alcuni marmi precedentemente offerti in vendita (15 ottobre 1921) dal sig. Giovanni Guerreschi di via F.lli Bandiera e fatti appositamente stimare a Guglielmo Pacchioni: si tratta di "due colonne con capitelli figurati e di una epigrafe, già appartenenti - scrive Guerreschi - ad un edificio quattrocentesco da me recentemente ammodernato". Data la collocazione dei pezzi, è plausibile che le due colonne acquistate corrispondano alla colonna in oggetto e alla n. inv. gen. 11379, di identica provenienza dalla casa dell'Equicola.
Pur non figurando in note e/o verbali di consegna del Comune al Museo di Palazzo Ducale ad oggi reperiti, le due colonne nn. invv. genn. 11376-11379 giungono presso la reggia cittadina negli anni Venti del secolo scorso e sono illustrate nella guida di Giannantoni (1929, p. 109, site nel Cortile del Castello) come "due colonne tolte da una stalla di casa Arrivabene in via Fratelli Bandiera. Esse fecero parte di un monumento eretto a Virgilio, in una sua casa posta in Cittadella, dallo storico Mario Equicola d'Alveto [...]".
Si ricorda che la relativa scheda dattiloscritta del pezzo, redatta da N. Giannnatoni (?) (cfr. DO), indica semplicemente che dalla stalla di via Arrivabene la colonna "fu tolta e portata in Museo nel 1919". Se confermata da futuri dati d'archivio questa affermazione potrebbe escludere la proprietà comunale qui ipotizzata.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/M0230-00397/
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