La famiglia Gonzaga in adorazione della Santissima Trinità
Rubens Pietro Paolo
Descrizione
Identificazione: FAMIGLIA GONZAGA / SANTISSIMA TRINITA' / ANGELI / SOLDATI
Autore: Rubens Pietro Paolo (1577/1640), esecutore
Cronologia: ca. 1602 - ante 1605
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tela; oro
Misure: 4.81 m x 3.84 m
Notizie storico-critiche: Il dipinto rimane nella sua collocazione originaria, sull'altare maggiore della chiesa della Santissima Trinità, sino all'arrivo dei francesi nel 1797. La grande tela viene tenuta nascosta all'interno della stessa chiesa sino all'agosto del 1801, quando, dopo essere rimasta per due anni sotto il fieno (la cui fermentazione provocò danni irreparabili) e dopo un tentativo di furto da parte di un colonnello francese, Leopoldo Volta, prefetto della Biblioteca Governativa, lo ebbe in consegna. Due le versioni giunte sino a noi circa le condizioni del dipinto: secondo l'Arrivabene e il Volta fu il Siauve a far tagliare il dipinto (G.Schizzerotto, 1979, p. 123), secondo il Norris (1975) il responsabile fu il pittore Felice Campi a cui era stato affidato nel 1801 il compito di recuperare quanto possibile del dipinto. La testimonianza del Volta è ambigua per quanto riguarda i restauri: in una lettera del 15 aprile del 1809 (G. Schizzerotto, 1979, pp. 107-108) afferma "risolsi nel 1806 d'incaricare i nostri pittori Campi e Pellizza a rinvenire il modo di mettere assieme i pezzi suddetti per formare i due quadri da collocare...nella prima sala della Biblioteca...", in una successiva dell'11 dicembre 1810 riferisce che "...Li ho tenuto inoperosi per qualche anno [?], e finalmente nel 1802 (sic)..., combinai il modo di farne due quadri (idem, pp. 109-110). I due quadri, ora riuniti, raffigurano rispettivamene la Trinità e la famiglia di Vincenzo I Gonzaga. Per indicazioni su altri frammenti dell'opera e sul suo aspetto originale confronta AA.VV. "Rubens a Mantova", 1977, pp.28-51.
La parte centrale del dipinto così recuperata, seppur divisa in due parti, viene dunque collocata sopra le porte della sala principale della Biblioteca Governativa. La presenza dell'opera in Biblioteca è testimoniata da diverse fonti documentarie (cfr.) e bibliografiche (Susani, 1818; G.B.Intra 1883). Nel 1880 tutti i beni di proprietà della Biblioteca vengono ceduti al Comune di Mantova (Rogito G.Nicolini). Nel 1895 in seguito alla sistemazione della Pinacoteca Comunale annessa ai Musei Civici ospitati in Palazzo Accademico, il dipinto viene lì trasferito (G.B.Intra, 1895, 18 giugno). Il trasferimento in Palazzo Ducale, giustificato da ragioni di sicurezza a causa del conflitto mondiale, avviene il 24 maggio del 1915. Nel 1917 l'opera, assieme ad altre, è trasferita a Firenze a cura della Soprintendenza, sempre per ragioni di sicurezza. Tornata a Mantova tra il 1919 e il 1920, il dipinto è rivendicato (1921) dalla direttrice della Biblioteca, Ada Sacchi, che sottolineava come ormai erano venuti meno i gravi motivi di sicurezza che ne avevano consigliato il deposito in Palazzo Ducale e faceva notare che l'opera apparteneva al patrimonio della Biblioteca e quindi non era soggetto alla convenzione stipulata tra Stato e Comune nel 1915 che riguardava specificatamente le collezioni civiche. L'opera tuttavia rimane in Palazzo Ducale insieme agli altri frammenti del dipinto nel frattempo recuperati (N.Giannantoni, 1929; L.Ozzola, 1953).
Per una bibliografia completa dell'opera confronta AA.VV. "Rubens a Mantova", 1977 e E.A.Safarik, 1989.
Collocazione
Mantova (MN), Museo di Palazzo Ducale. Pinacoteca civica
Credits
Compilazione: Pisani, Chiara (2000)
Aggiornamento: Pisani, Chiara (2005)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/M0250-00001/
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