Ritratto di Giulio Romano
Vecellio, Tiziano
Descrizione
Identificazione: ritratto maschile
Autore: Vecellio, Tiziano (1488/1490-1576), pittore
Cronologia: ca. 1536 - ca. 1538
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio; legno / doratura
Misure: 86 cm x 101 cm (tela)
Descrizione: Dipinto ad olio su tela con cornice in legno dorato non coeva.
Notizie storico-critiche: Il dipinto fu realizzato probabilmente a Mantova durante il soggiorno di Tiziano tra il 1536 e il 1538. La tela risulta ancora presente nella collezione degli eredi di Giulio come documentato nell'inventario del 13 marzo 1573. La tela, acquistata dai Gonzaga dagli eredi del Pippi dopo tale data, è registrata nell' inventario Gonzaga del 1627 prima di entrare nelle collezioni di Carlo I d'Inghilterra. Indicata come presente a Londra nella collezione Somerset nel 1650 dopo la morte di Carlo I, e subito dopo in quella di Grinder sempre a Londra, il dipinto fu poi acquistato alla fine del XVIII secolo dal settimo Lord Kinnaird, George, per la dimora di Rossie Priory in Irlanda.
Il 21 giugno 1946 viene messo in vendita da Christie's. Compare nuovamente in un'asta di Sotheby il 20 novembre 1957. Nel 1971 è presente nella collezione londinese di Mark Oliver. Acquistato dal dittatore delle Filippine Marcos alla metà degli anni Settanta, nel 1991 ritorna sul mercato. Nel 1995 rimane invenduto ad un'asta di Christie's. Viene acquistato infine nel 1996 dalla Regione Lombardia e dall'Amministrazione Provinciale di Mantova in compartecipazione, con il contributo della Fondazione Cariplo, per essere poi depositato presso il Museo Civico di Palazzo Te (dal 1999 al 2004 in prestito temporaneo come da D.G.P. n. 224 del 29/06/99, dal 2004 in deposito come da D.G.P. n. 265 del 5/08/2004, D.G.R. n. VII/18722 del 13/09/2004, Convenzione per il deposito n. 72256/RCC del 02/12/2004).
L'opera fu assegnata per la prima volta a Tiziano nella mostra di Manchester nel 1965. Nello stesso anno veniva pubblicata da Shearman con l'identificazone del personaggio ritratto con Giulio Romano.
L'artista è qui ritratto in vesti di architetto - e non di pittore, attività ancora considerata di rango inferiore - mentre mostra il progetto di un edificio a pianta centrale che regge nella mano destra. Il progetto raffigurato doveva essere sicuramente significativo per Giulio: esso spicca in forte contrasto con le tonalità scure dell'abito e dello sfondo. Sull'identificazione dell'edificio, sicuramente destinato a Mantova, sono state avanzate molte proposte: la chiesa di Santa Croce in Corte Vecchia, la cappella del Sacrameno del Duomo, la cappella del Castello di San Giorgio, la ristrutturazione della chiesa di San Lorenzo. Giulio di Piero Pippi de' Iannuzzi, detto Romano, viene chiamato a Mantova nel 1524 per la realizzazione della villa suburbana di Palazzo Te in quanto virtuoso collaboratore presso la bottega di Raffaello, qui riconosciuto per il genio precoce e versatile. Interpretando il desiderio di Federico II Gonzaga, a Mantova Giulio stupisce con la sua originalità inventiva e attesta le sue capacità non solo di pittore ma anche di architetto.
Collezione: Collezioni civiche del Museo di Palazzo Te
Collocazione
Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te
Credits
Compilazione: Furlotti, Barbara (2001)
Aggiornamento: Pisani, Chiara (2005); Pisani, Chiara (2007); Massari, Francesca (2014); Benini, Monica (2020)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/M0260-00053/
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