Ciotola
bottega mantovana
Descrizione
Identificazione: [una di] sette ciottole come sopra [i.e. ceramica mantovana]
Ambito culturale: bottega mantovana
Cronologia: ca. 1490 - ca. 1510
Tipologia: ceramiche
Materia e tecnica: ceramica / ingobbiatura, sgraffio, pittura, invetriatura
Misure: 4.7 cm x Ø 12.5 cm
Descrizione: Scodella mancante di parte della parete con ornato vegetale, costituita da tre foglie reniformi su esile stelo. Metà del lobo mostra graffiture lineari verticali contrapposte, nell'altra metà, a linee orizzontali. Colori: verde e giallo. Rovescio grezzo. Piede piatto. Argilla rossa. Grazie al restauro del 1978, la scodella ha riacquistato la sua conformazione originaria.
Il motivo, denominato anche "a tre palme"o "a tre mele" è molto comune in tutto il graffito della Val Padana, in particolare nel Veneto. E comunque, secondo il Baroni (BARONI 1934, pag. 154), esso sembra essere esclusivo in Mantova. La tesi della sicura fabbricazione mantovana si basa su un ritrovamento effettuato nel 1923 dal Sig. G. Ampolini che, negli sterri per l' impianto dello zuccherificio fuori Porta Cerese, ritrovò un numero notevole di scodelle con questo ornato, frammiste a treppiedi. Senza entrare nel merito della priorità, è certo dunque che questo motivo ebbe anche qui in Mantova notevole diffusione. Il disegno trovò uguale favore presso numerose botteghe venete, per cui nel XV e nel XVI secolo anche qui è tema usuale.
Notizie storico-critiche: La scodella rientra tra le ceramiche consegnate dal Comune di Mantova al Museo di Palazzo Ducale in data 17 marzo 1915 (cfr. DO): giunte alla reggia cittadina, esse furono collocate in tre distinte vetrine in legno di pioppo lucidato nella Sala delle Armi (detta anche "delle Ceramiche") del Castello di S. Giorgio. La prima, a tre sportelli, con alzata, conteneva 69 pezzi di ceramica mantovana (nn. invv. genn. 11623-11692); la seconda, a quattro sportelli, senza alzata, 86 frammenti ancora di produzione mantovana (nn. invv. genn. 11705-11790); la terza, infine, a sei sportelli e di forma esagonale conteneva 63 frammenti d'importazione, benché rinvenuti in scavi operati a Mantova (nn. invv. genn. 11795-11857). Al di sopra delle prime due vetrine erano stati collocati bassorilievi e targhe in terracotta, anch'essi - in larga misura - di proprietà comunale. Il Direttore di Palazzo Ducale Giannantoni (1929, p. 128) introduce la breve descrizione delle tre vetrine collocate in Castello specificando che, con esse, "continua l'esposizione del Museo civico": le vetrine contengono "alcuni esemplari dell'arte della ceramica fiorita in Mantova nei secoli XV e XVI". Tali contenitori, tuttavia, ospitarono anche frammenti non di proprietà comunale, come verificabile analizzando i singoli numeri di inventario generale compresi nei relativi intervalli di contenuto.
Nel Museo Civico, la presente scodella figurava esposta nella Sala E e contrassegnata col numero 658, descritta come "[una di] sette ciottole come sopra [i.e. ceramica mantovana]"
A Palazzo Ducale figurava nella vetrina a quattro sportelli, senza alzata.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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