Sant'Ambrogio
Bonino da Campione (attribuito)
Descrizione
Autore: Bonino da Campione (attribuito) (1325 ca./ 1397 ca.), esecutore
Cronologia: post 1339 - ante 1343
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: marmo bianco antico / scultura
Misure: 60 cm x 60 cm x Ø 60 cm (intero)
Descrizione: L'opera è costituita da un tondo marmoreo a rilievo raffigurante la figura a mezzo busto di Sant'Ambrogio: il santo milanese è rappresentato leggermente rivolto verso sinistra, vestito con i caratteristici paramenti vescovili, la mitria in testa e indosso una dalmatica decorata con un motivo a croce greca. Nella mano sinistra regge il libro, nella destra il flagello a tre funi di proporzioni ingrandite, le cui estremità raggiungono il margine esterno della scultura.
Notizie storico-critiche: L'opera trecentesca attribuita a Bonino da Campione riprende l'antica iconografia di Sant'Ambrogio che trattiene tra le mani lo staffile, la cui matrice risiede, con ogni probabilità, nel bassorilievo del secolo XI presente nell'omonima basilica milanese e ripresa nel secolo successivo nei rilievi che decorarono la ricostruita Porta Romana.
Sebbene di impianto semplice e privo di qualsiasi valore narrativo il tondo scultoreo evoca il Discorso contro Mercurino Aussenzio pronunciato da Sant'Ambrogio riferendosi all'episodio evangelico di Gesù che caccia i mercanti dal Tempio di Gerusalemme. In quell'occasione, infatti, Sant'Ambrogio redarguì il vescovo ariano che distaccava dalla verità della fede il popolo paragonandolo al "malvagio" che "perseguita le persone devote", asserendo che il Signore, indotto dal rispetto della casa di Dio, allontanava i sacrileghi con il flagello. L'elemento iconografico dello staffile, inoltre, può essere collegato a molteplici episodi miracolosi della vita del santo, che spaziano dalle ingiuste frustate perpetrate da Ursone all'apparizione di Sant'Ambrogio a favore di Ariberto d'Intimiano spodestato dall'imperatore Corrado. Tuttavia la particolare collocazione geografica dell'opera suggerisce un riferimento diretto alla battaglia di Parabiago avvenuta il 21 febbraio 1339, quando Luchino Visconti sconfisse il cugino Lodrisio e le truppe tedesche con l'ausilio miracoloso di Sant'Ambrogio. Secondo quanto narrato da Galvano Fiamma, infatti, Sant'Ambrogio apparve "in bianche vesti e con in mano il flagello, colpendo i nemici che si erano impadroniti della vittoria", sancendo definitivamente l'iconografia del vescovo milanese.
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Ovest Milanese
Credits
Compilazione: Antonacci, Laura (1996)
Aggiornamento: Uva, Cristina (2009); Tosi, Luca (2010)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/MI010-01010/
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