Sant'Ambrogio si riconcilia con la città
De Pietri Pietro Antonio
Descrizione
Autore: De Pietri Pietro Antonio (1663 ca./ 1716), esecutore
Cronologia: post 1711 - ante 1713
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 250 cm x 350 cm (intero)
Descrizione: Nel dipinto è raffigurata la scena di riconciliazione tra il Vescovo Ambrogio e la città di Milano: il Santo appare sulla sinistra, di fronte all'ingresso di una basilica con accanto San Bernardo che apre il braccio sinistro nell'atto di accogliere l'imperatore Teodosio, rappresentato al centro della composizione mentre procede salendo sulla scalinata antistante la chiesa con le braccia aperte e il capo piegato in segno di resa. In primo piano, nell'angolo in basso a sinistra, una donna di spalle assiste alla scena trattenendo tra le mani un'altra donna indemoniata, riversa a terra con le braccia all'indietro e occhi e bocca sbarrati; sul lato sinistro del quadro appare invece la popolazione di Milano e il seguito dell'imperatore, fra il quale spicca un soldato di spalle con elmo e mantello rosso, in primo piano sulla destra, sopra il quale sventola lo stendardo con l'emblema della città di Milano. La parte alta del dipinto è occupata dalle architetture cittadine e dall'immagine di due angeli che osservano dall'alto l'incontro, portando in volo ramoscelli di ulivo e fiori.
Notizie storico-critiche: Il dipinto venne realizzato su commissione dell'Abate del convento cistercense Giorgio Rainoldi, che nell'ottobre del 1711 stilò il contratto con il quale impegnava il pittore romano Pietro de Pietri a realizzare entro il termine di circa due anni e per un compenso di 100 scudi un quadro raffigurante la riconciliazione di Sant'Ambrogio con la città di Milano: la somma venne versata l'anno successivo e nel febbraio del 1713, l'incaricato presso il pittore Don Innocenzo Gradignani, informava l'abate della conclusione del dipinto e delle relative problematiche del trasporto fino a Milano. (Giulini, 1923)
Il dipinto in questione mostra ancora echi di Raffaello e dei suoi seguaci, che l'artista aveva avuto modo di conoscere approfonditamente durante i restauri delle Stanze Vaticane portati avanti in collaborazione con il Maratta: è infatti soprattutto lo spazio architettonico ad essere costruito sulla memoria della "Scuola di Atene", con colonne, pilastri e prospettive scenografiche, che sfumano dalla chiarezza disegnativa dei particolari in primo piano, alla leggerezza quasi atmosferica delle terrazze festanti sullo sfondo. Dell'opera esisteva anche un disegno preparatorio, citato nel carteggio fra artista e committente, nel quale si specifica l'attenzione rivolta ad una rappresentazione fedele della "Istoria", secondo quanto concordato con l'Abate Rainoldi: l'episodio raffigurato è infatti un fatto storico, il trionfo del Santo Vescovo di Milano sull'Imperatore Teodosio, scusatosi pubblicamente per la strage di Salonicco, alla cui tradizionale iconografia, desunta dai racconti dello storico Teodoreto, i cistercensi avevano poi voluto aggiungere la figura del loro protettore, San Bernardo. (Gatti Perer, 1966)
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Ovest Milanese
Credits
Compilazione: Antonacci, Laura (1997)
Aggiornamento: Uva, Cristina (2009); Tosi, Luca (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/MI010-01288/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).