Loggia di Davide

Giulio Romano; Rinaldo Mantovano; Fermo da Caravaggio; Luca da Faenza; Pagni, Benedetto; Andrea de Conti; Biagio dei Conti; Benedetto di Bertoldo; Giovan Battista Mantovano; Ripa, Cesare; Bellavite, Giovanni

Loggia di Davide

Descrizione

Identificazione: David

Autore: Giulio Romano (1499 ca.-1546), ideatore; Rinaldo Mantovano (m. 1546 ante), pittore; Fermo da Caravaggio (notizie sec. XVI secondo quarto), pittore; Luca da Faenza (notizie sec. XVI secondo quarto), pittore; Pagni, Benedetto (1504/1578), pittore; Andrea de Conti (notizie sec. XVI secondo quarto), stuccatore; Biagio dei Conti (notizie sec. XVI secondo quarto), stuccatore; Benedetto di Bertoldo (notizie sec. XVI secondo quarto), stuccatore; Giovan Battista Mantovano (notizie sec. XVI secondo quarto), scultore; Ripa, Cesare (notizie sec. XVII metà), scultore; Bellavite, Giovanni (1739 ca.-1821), scultore

Cronologia: post 1532 - ante 1534post 1653post 1808 - ante 1809

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco; stucco / modellatura; stucco / pittura

Descrizione: Vasta loggia disposta sul lato orientale della villa. La struttura architettonica è caratterizzata da una grande volte a botte sostenuta da mensole quadrate e poderose colonne doriche. Nei tre ottagoni della volta si leggono le vicende amorose di Davide e Betsabea. Le Storie di Davide sono affescate anche nelle tre lunette del lato occidentale e nelle lunette che sovrastano gli ingressi alle attigue camere di Fetonte e degli Stucchi. Sopra le mensole sono affrescati otto putti con frutta e ortaggi. Piccoli mostri ed eterogenee specie di animali completano la decorazione della volta. Le nicchie della loggia ospitano quattordici statue di pietra. Bassorilievi a finto bronzo completano la decorazione delle pareti.

Notizie storico-critiche: Questa loggia svolge una funzione di filtro tra architettura e paesaggio in quanto collega l'impianto quadrangolare del palazzo con il giardino dell'esedra, un tempo abbellito da fiori e giochi d'acqua. Tale legame tra arte e natura è sottolineato dalla decorazione vegetale che scandisce la volta (canna palustre intrecciata a forbicina ed epilobio d'acqua) e dai motivi in stucco a girali e racemi o dai fregi ricamati ad ovuli, palmette e perline. Il tema iconografico di questo ambiente è dedicato alle Storie di Davide. Nel re biblico è stato identificato Federico II e l'episodio dell'omicidio di Uria, marito di Betsabea, è un traslato della morte di Francesco Gonzaga da Calvisano, marito di Isabella Boschetti, amante di Federico II. Inoltre la scelta della celebrazione di Davide trova probabilmente ragione nell'aver Federico II resistito, nel 1522 a Pavia, all'assedio delle armate del re di Francia, Francesco I. Federico-Davide sostenne l'urto di Francesco-Golia. Per ricordare quell'impresa il principe ordinò al Cardosso una medaglia raffigurante Davide che uccide Golia (Signorini 2001). Le tre lunette occidentali con Davide che lotta con l'orso, lo stemma dei Gonzaga sormontato dall'Olimpo e Davide che lotta con il leone sono state realizzate da Luca da Faenza. Rinaldo Mantovano ha eseguito la lunetta di testa con Davide e Golia, oltre a la Toeletta e il Bagno di Betsabea. La lunetta opposta con Davide che suona la cetra è di Fermo da Caravaggio. Benedetto Pagni è stato retribuito per l'Ebbrezza di Uria, per sei degli otto putti intervallati agli archi e cinque degli otto mascheroni posti al di sopra dei putti. I fratelli Andrea e Biagio de Conti, con interventi di Benedetto di Bertoldo, hanno lavorato al ricco apparato plastico: cornici a ovuli, palmette e altri motivi classici, fregi floreali con grifoni. Lo scultore Giova Battista Mantovano ha modellato due cicli a rilievo, posti nei pennacchi degli archi e nei medaglioni. Le quattordici statue di pietra raffiguranti le Virtù, in larga parte tratte dall'Iconologia di Cesare Ripa, probabilmente sono state eseguite dallo scultore bolognese Gabriele Brunelli e sono state collocate all'interno delle nicchie nel 1653. Tra il 1808 ed il 1809, il veronese Giovanni Bellavite ha curato i bassorilievi in finto bronzo, che ornano le sovrapporte e corrono lungo le pareti. La loggia, probabilmente già impostata per i festeggiamenti a Carlo V nel 1530, riceve una decorazione provvisoria nel 1532, in occasione della seconda visita del sovrano. Gli ornati attuali sono eseguiti tra il 1532 e il 1534, tra gli ultimi interventi nel palazzo (Bazzotti 2004).

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Massari, Francesca (2014)

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