Camera degli stucchi
Giulio Romano; Primaticcio, Francesco; Giovan Battista Mantovano
Descrizione
Identificazione: Divinità dell'Olimpo
Autore: Giulio Romano (1499 ca.-1546), ideatore; Primaticcio, Francesco (1504-1570), pittore; Giovan Battista Mantovano (notizie sec. XVI secondo quarto), stuccatore
Cronologia: post 1529 - ante 1531
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: stucco / modellatura; stucco / pittura
Descrizione: La camera è ornata di soli rilievi in stucco. La volta a botte è suddivisa in venticinque riquadri, a bassorilievo su fondo nero, ed è ornata con scene mitologiche comparabili a cammei. Nelle due ampie lunette si trovano le rappresentazioni di Ercole e Marte. Nel doppio fregio corre una marcia di soldati.
Notizie storico-critiche: Questa camera testimonia l'interesse rinascimentale per i reperti archeologici e la tematica marziale. La volta a botte divisa in venticinque cassettoni è decorata con rilievi a tema mitologico che imitano le finezze dei cammei di pietre dure, nella delicatezza del modellato e nel nitore dei contorni. Al centro si distinguono le tre Parche, dee che presiedono alla vita umana. Unica eccezione iconografica è rappresentata da una scena di antico Battesimo. Nelle due ampie lunette si trovano le rappresentazioni in stucco di Ercole e Marte. Nel doppio fregio corre una marcia di soldati che ricorda i rilievi della Colonna Traiana. Il lungo corteo di militari romani si sviluppa per oltre sessanta metri e conta circa cinquecento figure di donne, uomini, fanciulli e animali. La sequenza può essere letta a partire dall'angolo sinistro della parete di fronte all'ingresso: nella fascia superiore esce la retroguardia da una porta urbana, con i carri e le vettovaglie, e si riconosce il momento dell'addio dei familiari ai soldati. Questo corteo è stato interpretato anche come l'ingresso trionfale a Mantova dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo che nel 1432 elevò Gianfrancesco Gonzaga da capitano a marchese di Mantova (Signorini 2001). Probabilmente risente della presenza nel Palazzo di San Sebastiano dei "Trionfi di Cesare" del Mantegna, per la capacità che aveva dimostrato il grande pittore di rievocare, con stupefacente veridicità e grande cultura antiquaria, una processione antica di soldati. La realizzazione a stucco delle idee di Giulio Romano è tuttora al centro di un dibattito attributivo. La critica più recente avvalora la testimonianza vasariana sulla paternità di Francesco Primaticcio e Giovan Battista Mantovano, che lavorarono fianco a fianco, ma è ancora impegnata nel distinguere gli interventi dell'uno e dell'altro (Bazzotti 2004).
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