Sala dei Frutti
Giulio Romano; Costa, Lorenzo (attribuito); Bertani, Giovanni Battista
Descrizione
Identificazione: Edificazione di Mantova
Autore: Giulio Romano (1499 ca.-1546), ideatore progetto architettonico; Costa, Lorenzo (attribuito) (1537-1583), pittore; Bertani, Giovanni Battista (1516 ca.-1576), ideatore progetto decorativo
Cronologia: post 1536 - ca. 1561
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco; stucco
Descrizione: L'ambiente è ricavato nella palazzina della Rustica, all'interno dell'Appartamento della Mostra. La Sala è coperta da una volta a botte ripartita da fasce con festoni dipinti a verdura e frutta, oltre a scene figurate in ottagoni, riquadri e finte nicchie.
Notizie storico-critiche: Nell'aprile del 1521, due anni dopo la morte di Francesco II Gonzaga, il primogenito Federico, che nel 1519 non aveva ancora raggiunto la maggiore età ed era salito al potere sotto la tutela della madre Isabella d'Este, assume a tutti gli effetti la guida dello stato. Il nuovo marchese passerà alla storia non solo per il suo opportunismo politico bensì anche per il suo talento di collezionista e committente ed in particolare per aver voluto a Mantova Giulio Romano, che per più di vent'anni detterà legge artistica alla corte dei Gonzaga, orientando il gusto dell'intera città sulle rive del Mincio. Sotto la sua stella, nei sogni del principe, Mantova sarebbe dovuta diventare una nuova Roma e, di conseguenza, uno dei centri propulsivi della maniera moderna. Secondo la tradizione degli studi, gli interventi di Giulio Romano in Palazzo Ducale possono essere distinti in due fasi. La prima, cominciata e conclusa nel 1531, riguarderebbe solo la sistemazione del doppio appartamento in Castello e la costruzione della Palazzina destinata alla sposa; la seconda, svolta tra il 1536 e il 1539, riguarderebbe, invece, la realizzazione del cosiddetto Appartamento di Troia in Corte Nuova e la fabbricazione dell'edificio della Rustica, di fronte alla loggia del nuovo appartamento di rappresentanza, al di là del Prato della Mostra (RAGOZZINO 2003, pp. 151-156).
L'appartamento della Mostra è ricavato nella palazzina detta la Rustica. La fabbrica proseguì anche sotto il breve ducato di Francesco III e poté dirsi conclusa solo nel 1561. Gli interni decorati a stucchi e pitture sono databili agli anni Sessanta del Cinquecento; appartengono cioè al ducato di Guglielmo e sono attribuiti a Fermo Ghisoni, Lorenzo Costa il Giovane e ad altri artisti mantovani diretti da Giovanni Battista Bertani, autore delle invenzioni. La Sala dei Frutti, detta anche della Mostra, è un vasto ambiente coperto da una volta a botte ripartita da fasce con festoni dipinti a verdura e frutta e scene figurate in ottagoni, riquadri e finte nicchie. Vi è illustrato il tema dell'Edificazione di Mantova: la sequenza meridionale rappresenta la tradizione mitologica con gli episodi e le immagini di Tiresia, Manto e Ocno; sul lato opposto è raffigurata la costruzione delle porte urbane medioevali Leona, Pradella e Mulina (BERZAGHI 1992, p. 51 ). Dei due ottagoni di questo lato si conoscono i disegni preparatori, la Costruzione di Porta Leona a Besancon e la Costruzione del Ponte dei Mulini a Berlino. Nei lunettoni delle testate vi sono figure allegoriche di donne sedute che scrivono su scudi dediche a Guglielmo Gonzaga e a Eleonora d'Austria. Si percepisce la differenza di esecuzione tra i riquadri della volta: si fa il nome di Lorenzo Costa il Giovane per le testate e il lato sud. A un altro artista spettano i rigogliosi festoni di fiori, frutti e ortaggi nelle fasce di contorno (BERZAGHI 2003, p. 228)..
Il mito della fondazione della città di Mantova è riportato nell'Eneide di Virgilio. La storia è legata alle vicende della profetessa Manto, che la tradizione greca vuole figlia dell'indovino tebano Tiresia. Manto, fuggita da Tebe, dopo lungo errare si fermò nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città. Ocno, il figlio di Mnato e di Tiberino, personificazione del fiume Tevere, avrebbe fondato una città sulle sponde del fiume Mincio chiamandola, in onore della madre, Mantua (www.academia.edu).
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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