Operai di Milano
Tettamanti, Ampelio
Descrizione
Autore: Tettamanti, Ampelio (1914-1961), esecutore
Cronologia: post 1955
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tela
Misure: 160.5 x 131
Notizie storico-critiche: Al VIII° Premio Suzzara (1955) vinse un puledro.
Opera fondamentale del neorealismo: con pennellate larghe e cromaticamente articolate, l'artista delinea il paesaggio e gli abbigliamenti degli operai , arrivando a una mirabile resa dei trapassi atmosferici, con effetti di cangiantismo. I volti sono sommariamente caratterizzati. L'atmosfera è silenziosa e sospesa nel lento incedere degli operai al ritorno dal lavoro, formulando un impianto compositivo che rimanda a opere capitali come "Il quarto stato" di Pellizza da Volpedo.
La struttura formale dell'opera è molto semplice. Lo stile descrittivo, segue un impianto narrativo. Le figure degli operai avanzanti in primo piano hanno come modello iconografico il "Quarto Stato" di Pellizza De Volpedo. Esse, come quelle del modello ottocentesco, trasmettono l'orgoglio della loro appartenenza alla classe operaia. Il dipinto può essere considerato uno degli ultimi e più significativi esempi del realismo sociale di stampo ottocentesco italiano.
L'artista nasce a Laveno (VA) nel 1914 e muore ad Ancona nel 1961. Autodidatta. Espone per la prima volta a Milano nel 1937. Negli anni Quaranta partecipa a varie edizioni del Premio Bergamo e della Biennale di Venezia. Nel dopoguerra partecipa a molte esposizioni del gruppo dei realisti milanesi presso le gallerie 15 Borgonuovo, Bergamini e Spotorno. I soggetti delle sue opere sono legati a tematiche sociali oppure sono di tipo tradizionale, come nudi e nature morte. Nel 1951 partecipa alla Rassegna di pittura contemporanea italiana (Premio Città di Bologna). Nei primi anni Cinquanta le sue opere mostrano il passaggio da un linguaggio post-cubista ad un linguaggio di matrice espressionista con cui l'artista descrive le periferie milanesi. Nel 1948, nel '52 e nel '55 partecipa alla Quadriennale di Roma. Durante tutti gli anni Cinquanta espone in diverse altre personali e partecipa a molte edizioni del Premio Suzzara, prediligendo sempre più le tematiche sociali (uomini al lavoro, fabbriche, quartieri periferici). In seguito ad un viaggio in Cina, fatto nel 1957, il suo linguaggio artistico si rinnova attraverso un ampliamento della composizione, una più rapida definizione delle forme e una stesura del colore più corposa e precisa. Nel '58 vince il Premio Modigliani e nel '61 il Premio Ramazzotti. Nel 1965 gli viene dedicata una antologica a Suzzara, e nel '73 una al Circolo Contardo Barbieri di Broni.
Collocazione
Suzzara (MN), Galleria Civica d'Arte Contemporanea
Credits
Compilazione: Montanari, Elena (2001)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/MN120-00263/
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