Identità dimenticata n 132

Ponti, Velda

Identità dimenticata n 132

Descrizione

Identificazione: Pennellate policrome e dense a creare un rilievo Frammeni di scrittura

Autore: Ponti, Velda (1930 o 1931), esecutore

Cronologia: post 1990

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 100 x 100

Notizie storico-critiche: L'opera proviene da personale 1991 tenutasi in Galleria.
Con la serie "Identità dimenticata" la pittrice puntualizza la fase violenta, tellurica del suo organicismo materico: le forme sono sfasciate, afigurali, decise solamente dalle masse di colore, dato per grumi, per forte spessore materico, a rilievo, quasi aggettante.
L'artista, romagnola, attenta ossevatrice fin da piccola delle bellezze della natura, si è sempre posta di fronte ad esse in modo contemplativo seppur critico, spinta dal desiderio di interpretarla.
Ancora bambina subisce le impressioni violente della guerra alla fine della quale, ad appena 14 anni, si iscrive alla scuola di pittura e scultura di Francesco Nonni per apprendere le tecniche, prevalentemente pittoriche, che le serviranno ad esprimere l'angoscia e la violenza nel suo ciclo "naturalistico" che proseguirà per vari anni, delle metamorfosi di vegetali in animali terrificanti, all'ingrandimento di particolari che portano ad un gigantismo brutale, quasi privo di speranza.
Nel'68 conosce Sergio Vacchi e Mattia Moreni ed è quest' ultimo l'incorntro più importante per la sua formazione pittorica che si sta delineando. Nel 1977 conosce Franco Gentilini, nel cui mondo onirico si riconosce.
Dagli incontri sempre più frequenti con mattia Moreni trae stimoli e nel '83 inizia una collaborazione continuativa che interrompe nel novembre 1985 per divergenze di impostazione culturale tesa, quella di Velda ponti, sempre più alla ricerca della propia identità.

Collocazione

Suzzara (MN), Galleria Civica d'Arte Contemporanea

Credits

Compilazione: Montanari, Elena (2001)

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