Contadina
Gorni, Giuseppe
Descrizione
Identificazione: Figura femminile velata chinata
Autore: Gorni, Giuseppe (1894-1975), esecutore
Cronologia: post 1950
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: bronzo
Misure: 18 x 18 x 17
Notizie storico-critiche: L'opera si avvicina alla produzione di Gorni dopo la metà del secolo, in cui le forme non sono più monumentali, ma si inglobano in un tutt'uno con la terra che stanno lavorando, sulla via di quelle sculture più macerate, più scavate, che contraddistinguono la sua produzione dagli anni cinquanta.
L'artista è nato a S.Lucia di Quistello (Mantova) nel 1894 e morto a Domodossola nel 1975. Dopo studi regolari in un istituto tecnico di Bologna, si iscrive alla facoltà di Veterinaria. Richiamato alle armi partecipa alla prima guerra mondiale, e rientra a casa nel '19. Durante la guerra viene fatto prigioniero e internato in due campi in Ungheria, ed è in quel periodo che inizia a dedicarsi alla pittura ed alla scultura. Di queste sue prime opere rimangono solo testimonianze fotografiche e un certo numero di taccuini, su cui l'artista annota le immagini che lo colpiscono. In uno dei campi in Ungheria incontra Massimo Campigli, allora critico d'arte e tra i primi ad accorgersi del suo talento. Dopo la guerra Gorni si diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna. A Quistello fonda una scuola tecnica e vi insegna disegno, ma viene allontanato dai fascisti per le sue idee politiche, e potrà tornare nell'istituto solo nel 1945. Nel 1923 soggiorna per poco tempo a Parigi, e ritornato in Italia partecipa alle più significative manifestazioni artistiche dell'avanguardia mantovana, opponendosi al chiuso tradizionalismo provinciale. Giuseppe Guerra è l'unico a scrivere una recensione critica positiva su Gorni, e viene tacciato pubblicamente di favoritismo. Marinetti giunge a Mantova a dare il proprio appoggio all'artista. Gorni, completamente isolato e incompreso, cerca di impadronirsi della realtà affinando i propri mezzi tecnici. Le sue opere più significative, che secondo alcuni critici anticipano le soluzioni della Pop Art (es.l'inserimento di oggetti di uso comune in opere come: "Il ciclista" o "Ragazzo seduto sulla sedia", non sono capite. Nel 1940 è di nuovo richiamato alle armi.Nel 1943 torna a casa dal fronte russo, ma ricercato dai fascisti è costretto a fuggire in Svizzera, dove viene internato. Durante la prigionia modella le prime sculture a incavo. Tra il 1946 e il 1962 coinvolto in nuovi conflitti politici e a causa dell'incarico di dirigente dell'ufficio tecnico di Cinisello Balsamo (Milano), si dedica molto poco all'arte. Dal '62, abbandonato quel lavoro, riprende a disegnare e a modellare. Le sue esposizioni principali sono: nel '65 personale alla Galleria Gian Ferrari di Milano; nel '67 rassegna antologica al Premio Suzzara; nel '72 mostra antologica alla Casa del Mantegna a Mantova; nel '75 un'altra antologica al Palazzo Reale di Milano.
Collocazione
Suzzara (MN), Galleria Civica d'Arte Contemporanea
Credits
Compilazione: Montanari, Elena (2001)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/MN120-00399/
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