Teca
Ravasco, Alfredo
Descrizione
Denominazione: Teca con i capelli di Lucrezia Borgia
Autore: Ravasco, Alfredo (1873-1958)
Cronologia: post 1926 - ante 1928
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: ebano; malachite; cristallo di rocca; argento; smalti; perle; smeraldi; rubini
Misure: 30
Descrizione: Sopra una base in ebano in forma parallelepipeda poggia una base della medesima forma, di dimensioni inferiori rivestita di intarsi di malachite. Quattro piedini in malachite sorreggono il piedistallo della teca, costituito da due tronchi di piramide d'agata è liscio e separato dal secondo da una modanataura bronzea. Sul secondo elemento, sempre in agata, e inciso a scanalature, siedono quattro tritoni in argento dorato che con le code trattengono festoni di foglie e frutta. Le divinità marine sorreggono con le schiene una corona d'alloro, base del nodo scandito da una fascia d'alloro alternata a ovati con simboli araldici. Sul nodo si imposta il balaustro che sorregge la teca. La teca di forma ottagonale è composta da due cristalli molati , trattenuti da una cornice in argento e ornata negli angoli da piccoli mascheroni sormontati da una perla. Sotto la teca due fili di perle sorreggono due scudi ovati con lo stemma dei Borgia, da un lato, e degli Este dall'altro. Nella teca sono custoditi i biondi capelli di Lucrezia Borgia, legati da fili d'oro.
Notizie storico-critiche: I capelli di Lucrezia Borgia sono attestati in Ambrosiana a partire dall'"Inventario" del 1685, all'interno di una pergamena sopra il volume di lette indirizzate a Pietro Bembo. Nel corso dell'Ottocento i capelli generarono un vero e proprio mito romantico, ammirati da una moltitudine di visitatori soprattutto stranieri. Nel Novecento si ricorda l'emozione di Gabriele D'Annunzio, in visita all'Ambrosiana nel 1926, dinanzi alla ciocca di capelli. Successivamente viene dato incarico ad Alfredo Ravasco, allievo dell'orafo milanese Eugenio Belloso. L'orafo realizza opere la cui caratteristica principale è l'accostamento di materiali diversi, come pietre dure dal forte cromatismo e dalle lavorazioni geometriche minimaliste ed essenziali, improntate sullo stile deco, unite a metalli quali oro e argento, smaltati e impreziositi da fasce, corone, cascate di diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi. Tra i committenti la ricca borghesia milanese e gli ambienti religiosi. Ravasco espone nelle più note rassegne nazionali ed internazionali, esegue inoltre importanti interventi di restauro. La commissione per la teca è del 1926. La teca viene consegnata nel 1928, come attesta l'iscrizione composta dal prefetto ambrosiano Galbiati. (Barbieri, 2009)
Collezione: Collezione della Pinacoteca Ambrosiana
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/RL480-00025/
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