Cristo morto sorretto da un angelo
Della Vecchia, Pietro
Descrizione
Autore: Della Vecchia, Pietro (1603-1678)
Cronologia: ca. 1630 - ca. 1649
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 90 cm x 6.2 cm x 112.8 cm ; 74.2 cm x 98 cm
Notizie storico-critiche: Acquistato dal conte Luigi Tadini fu immediatamente identificato, sulla scorta del brano di Marcantonio Michiel (nell'edizione del 1800) fu immediatamente identificato con il Cristo morto di Giorgione, completato da Tiziano, descritto in casa di Gabriele Vendramin: "386. Gesù Cristo morto, seduto su di un lenzuolo sopra il sepolcro con un Angelo che lo sostenta. Nell'opera intitolata: Notizie d' opere di disegno nella prima metà del secolo decimosesto, scritta da un anonimo di quel tempo, pubblicata ed illustrata dall'abate Morelli bibliotecario della Marciana, si legge sotto la rubrica dei quadri esistenti in casa di Messer Gabriel Vendramin di Venezia la seguente notizia: el Cristo morto sopra el sepolcro con l'angelo ch'el sostenta fu de mani de Zorzi da Castelfranco racconzato da Tizian. (carte 80). La galleria Vendramin venne in varj tempi venduta e dispersa, ed i caratteri che presenta questo bellissimo quadro sì dell'autore, che del ristauratore non lasciano alcun dubbio esser quello descritto dall'anonimo Veneto. Questo quadro venne comperato dal fondatore di questa galleria nei primi anni del corrente secolo in Venezia; e molto prima che il Morelli pubblicasse la notizia dell'anonimo, il celebre avvocato Orsetti, gran conoscitore e negoziante di quadri, riconobbe esservi in questo uniti i peneli del Giorgione e di Tiziano." (così in Tadini 1828 e 1837).
Con questo riferimento a Giorgione e a Tiziano - già visto dubitativamente da Frizzoni (1903) che parlava di copia da Tiziano, parere accolto da Scalzi 1929 - fu successivamente oggetto di frequenti citazioni dopo la riscoperta da parte di Verga (1929), almeno fino a quando non prevalse nella bibliografia l'identificazione con l'esemplare di collezione privata americana (Zampetti 1968; Pignatti 1969). Gallina (1957) torna a parlare di copia dal quadro Vendramin.
Il nome di Pietro della Vecchia, a giudicare dalle annotazioni sull'inventario della Galleria, circolava da tempo: proposto da Enrico Scalzi (1935), quindi da Ettore Modigliani (?), poi da Giuseppe Fiocco (comunicazione orale, 1959), da Rodolfo Pallucchini (comunicazione scritta, 3 dicembre 1960) anche se la prima occorrenza a stampa sembrerebbe essere in Donzelli e Pilo (1967), seguiti da Scalzi (1969) e quindi sancito dalle monografie sul pittore (a partire da Aikema 1990).
E' recente la proposta di Rearick (2003) che l'opera provenga da Santa Maria dei Miracoli.
Marco Albertario
Collocazione
Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia
Credits
Compilazione: Passamani, Alessia (1996); Scalzi, Angelico Gino (1996)
Aggiornamento: Casero, Andrea Luigi (2013); Albertario, Marco (2014)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/S0010-00064/
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