Ecce Homo
Farinati Paolo
Descrizione
Autore: Farinati Paolo (1524-1606)
Cronologia: ca. 1575
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tavola / pittura a olio
Misure: 34 cm x 3.7 cm x 44.5 cm ; 25.5 cm x 35.5 cm
Descrizione: Cristo seduto ai piedi di una struttura architettonica a colonne; sullo sfondo, pentimento di Pietro.
Notizie storico-critiche: Il dipinto dipende dalla figura del Cristo incisa sul frontespizio della "Piccola Passione" incisa da Albrecht Durer nel 1511. La stessa circostanza è stata indipendentemente rilevata da S. Marinelli, 2005 (cfr. bibliografia), che però non conosce l'esemplare di Lovere. Resta a parer mio difficile l'identificazione puntuale del dipinto loverese con l'esemplare destinato ad Agostino Barbarigo suggerita da Puppi nelle note al "Giornale" di Farinati, soprattutto a fronte del formato ridotto e della fortuna della composizione, destinata evidentemente alla devozione privata.
Marco Albertario
L'esistenza, oltre a quella di Lovere, della versione conservata al Museo di Castelvecchio e di quella transitata sul mercato antiquario (di cui non vengono dati gli estremi dell'asta) inducono alla prudenza sull'identificazione con le due versioni ricordate nel Giornale di Paolo Farinati (1968, p. 14): "il mese di zugno 1575 fato al S(ign)or Augustin Barbarigo fu de M. Lorenzo, abita a S. Trovaso in Venetia, un quadreto di un Cristo Ece Omo con una cana in mano, come quello di M(esser)a Cecilia Capela disegnato sul mio libro di carta azura, il quale son colorito a olio". Per le dimensioni va sicuramente esclusa l'identificazione proposta da Puppi (in Farinati 1968, p. 14, nota 3) dell'esemplare di Lovere con quello "Fato al sopra scritto S(ign)or Augustin un Cristo come questo, di la grandezza di uno sfoio di carta reale; e gel mandete la prima festa di Pasqua di marzo 1576", in quanto un foglio di carta reale misura cm 45 x 65 circa.
La questione è davvero molto complessa perché cosa diversa da questa composizione è il disegno conservato all'Albertina di Vienna (inv. 1552, mm 249 x 173), ritenuto da Puppi (1968, p. 14, nota 2) quello per "M(esser)a Capela" che, a differenza di questo, doveva però essere "colorito a olio". Detto questo, può essere tenuta come riferimento la data 1575 circa per l'esecuzione di questa composizione.
Mattia Vinco
Collocazione
Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia
Credits
Compilazione: Passamani, Alessia (1996); Scalzi, Angelico Gino (1996)
Aggiornamento: Albertario, Marco (2006); Vinco, Mattia (2013); Albertario, Marco (2014)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/S0010-00174/
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