Piattino da caffè

Real Fabbrica di Porcellana di Napoli

Piattino da caffè

Descrizione

Identificazione: Baccanti

Denominazione: Servizio "Etrusco".

Autore: Real Fabbrica di Porcellana di Napoli (1771-1806)

Cronologia: ca. 1787

Tipologia: ceramiche

Materia e tecnica: porcellana / pittura

Misure: 3 cm x Ø 13.5 cm

Descrizione: Pasta tenera di Napoli, tazza dipinta con scena bacchica a figure rosse su fondo nero. Orli e viticci bianchi e bordo dorato.

Notizie storico-critiche: La tazza con piattino decorati da figure rosse a fondo nero richiamano, nella forma del manico, quelli delle porcellane con gli acrobati (cfr. nella collezione dell'Accademia Tadini i nn. di inventario H 83 e H 84), dai quali però si differenziano per un gusto più moderno nella decorazione, che registra puntualmente le novità elaborate dalla Real Fabbrica, sotto la direzione di Domenico Venuti, tra il 1783 ed il 1787, quando fu commissionato un servizio destinato a re Giorgio III d'Inghilterra, noto come "servizio etrusco" (termine con il quale erano indicati i vasi greci a figure rosse su fondo nero; cfr. A. Caròla-Perrotti 1986). Successivamente, il modello fu ripreso ed in questo caso ampliato presentando le figure su base lineare e su fondo nero, con un più specifico intento antiquario (cfr. ad esempio il Solitaire a figure rosse, realizzato tra il 1790 ed il 1795: D. Clery 2007).
In questo caso, la presenza della marca "N coronata" che sostituisce la sigla "RFF" nell'ultimo decennio del Settecento (cfr. A. Caròla-Perrotti 1978; M. L. Casanova 2004, p. 403) conferma l'orientamento cronologico intorno o poco dopo tale data . L'esplicita volontà di rifarsi a modelli antichi trova conferma nelle figure rappresentate sulla tazza, un satiro coronato, intento a suonare un flauto, e una figura femminile tipo menade danzante, e arriva nel piattino alla citazione delle due suonatrici con tamburo e flauto dalll'incisione pubblicata da J.-C. Richard, Abbé De Saint Non, I, 1, Paris 1781.
La corretta lettura e inquadramento dei due oggetti, a fronte delle generiche indicazioni con i quali erano esposti, si debbono ad A. Pacia (2010), nell'ambito del suo studio sulle porcellane partenopee nella collezione del conte Tadini, strettamente legate all'esperienza del viaggio del conte a Napoli e nell'Italia meridionale (M. Albertario 2011).
M. Albertario

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia

Credits

Compilazione: Passamani, Alessia (2000)

Aggiornamento: Albertario, Marco (2013)

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