Nerone fanciullo

ambito dell'Italia settentrionale

Nerone fanciullo

Descrizione

Identificazione: Nerone

Ambito culturale: ambito dell'Italia settentrionale

Cronologia: 1800 - 1824

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo / scultura

Misure: 19 cm x 14 cm x 39 cm ; 19 cm x 14 cm x 29 cm ; 10 x Ø 14

Descrizione: Busto di fanciullo in marmo con capigliatura ricciuta posato su un basamento in pietra.
Lavorato nella parte anteriore e solo abbozzato nella parte posteriore, dove presenta un sigillo frammentario in ceralacca rossa dell'Inventario Giudiziale redatto alla morte del conte nel 1829.
Presenta un piccolo foro (2 mm) sulla tempia sinistra.
Il basamento presenta una leggera scheggiatura sulla parte destra.

Notizie storico-critiche: Si propone l'identificazione del busto, fin qui identificato come "Putto", con il busto di Nerone fanciullo che il conte Tadini ricorda di aver acquistato nel corso del suo viaggio nel Regno di Napoli, nell'ultimo decennio del XVIII. Lo suggerisce il confronto con altri esemplari analoghi (si veda, ad esempio, l'esemplare della Galleria degli Uffizi, composto da una testa risalente alla prima metà del I secolo d.C. integrato nel XVI secolo con marmi preziosi, conservato in Galleria dal 1704 e documentato a fine Settecento nello spazio prestigioso della Tribuna) o con il busto già conservato nella collezione Giustiniani (cfr. il foglio disegnato da I. Sandrart, inciso da M. Natali, in "Galleria Giustiniana del marchese Vincenzo Giustiniani", vol. II; dell'opera si conosce un'edizione seicentesca - 1635-1640 - e una più tarda, curata da Carlo Losi, 1757 circa).
M. Albertario

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia

Credits

Compilazione: Trichies, S. (2005)

Aggiornamento: Albertario, Marco (2015)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).