Orologio
ambito francese
Descrizione
Ambito culturale: ambito francese
Cronologia: ca. 1799 - ca. 1810
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: marmo bianco / scultura; marmo nero; bronzo / fusione; metallo / smaltatura; bronzo / doratura
Misure: 45 cm x 11 cm x 60 cm
Descrizione: Orologio a pendolo con elementi strutturali in marmo bianco e marmo nero decorati da elementi in bronzo dorato (cariatidi e bassorilievi raffiguranti putti musicanti). Fastigio costituito da due sfinge laterali e culminante con aquila ad ali spiegate.
Notizie storico-critiche: Si tratta di un esempio di orologio a pendolo del periodo Direttorio, nello spirito del Retour d'Egypte, al rientro di Napoleone dalla Campagna d'Egitto del 1798. La presenza della scritta "a' Paris" nel quadrante indica che l'opera fu eseguita da una bottega francese. Il gusto dell'equilibrio e delle proporzioni della struttura quasi architettonica e i motivi ornamentali ripresi dal mondo classico (greco, romano ed egizio) come sfingi e cariatidi realizzati in bronzo fuso, confermano la datazione. Gli elementi iconografici, culminanti nell'aquila napoleonica in alto, indicano che l'oggetto fu eseguito in omaggio al condottiero corso e alle sue campagne militari. Come sostiene M. Addomine (www.accademiatadini.it), la meccanica dell'orologio è di qualità, anonima, coeva e pertinente, con suoneria delle ore e delle mezze e calendario: riflette la migliore produzione parigina del tempo, con suoneria à chaperon, detta in italiano a partitora. Pur se anonimo, il pezzo presenta molteplici e certamente non casuali somiglianze con un esemplare comparso recentemente sul mercato antiquario internazionale, a firma Louis-Michel Harel e con un secondo, sempre a firma Harel, conservato presso il Bowes Museum in Gran Bretagna. Louis-Michel Harel risultava operante già a Parigi nel 1753 (fonte: Tardy, Dictionnaire des Horlogers Français, ed. 1972) ed ancora attivo nel 1800.
Come riporta la scheda compilata dalla Soprintendenza nel 1980, l'orologio fa parte del legato del conte Tadini del 1828. Precedentemente era esposto in Sala XIX.
Collocazione
Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia
Credits
Compilazione: Scalzi, Angelico Gino (1980)
Aggiornamento: Civai, Alessandra (2012); Fracassetti, Lisa (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/S0240-00127/
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