Stemmi Salis e Perari
bottega valtellinese
Descrizione
Denominazione: Stüa Salis
Ambito culturale: bottega valtellinese
Cronologia: post 1680 - ante 1699
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: legno / sagomatura, scultura, intaglio
Misure: 5 m x 6 m x 4 m
Descrizione: Pannelli di legno, sagomato, scolpito e intagliato, che rivestono completamente le pareti di una stanza a pianta pressoché quadrata, compreso il soffitto. Sulla parete opposta alla porta di ingresso si aprono tre finestre provviste di scuri. I pannelli parietali sono rettangolari, spartiti da lesene intagliate con telamoni e personaggi grotteschi, che reggono fregi intagliati a volute. Il soffitto presenta una prima fascia inclinata rivestita di pannelli quadrati alternati a telamoni; la parte centrale del soffitto è piana e suddivisa in nove riquadri dominati da stemmi intagliati nel legno, quello centrale presenta due stemmi affiancati. Presso la parete ovest, sopra una delle due ante di altrettanti stipetti, c'è un ovale in legno traforato e intagliato che propone gli emblemi araldici con cimiero delle famiglie Salis e Perari, affiancati, avvolti da volute fogliacee che sgorgano da un cuore sottostante.
Notizie storico-critiche: La "stüa" è una tipica stanza valtellinese rivestita in legno, in genere sia sulle pareti che sul soffitto. Solitamente per la sua realizzazione si scelgono legni resinosi, quali il cirmolo o l'abete, mentre per le parti decorative intagliate non si escludono legni pregiati come il noce.
Essendo il luogo più caldo della casa, nei palazzi nobiliari spesso era la stanza di rappresentanza dove trascorrere il tempo con gli ospiti.
La stufa Salis prende il nome dalla famiglia che fece costruire il palazzo dove ancora oggi è ospitata, attuale sede del Museo valtellinese di storia e arte di Sondrio, più noto come palazzo Sassi de' Lavizzari, dal nome dell'ultimo proprietario.
Dal confronto stilistico con simili produzioni di intaglio ligneo in Valtellina, e dall'analisi storica riguardante le fasi costruttive del palazzo, è possibile ipotizzare che la boiserie risalga agli anni 80-90 del Seicento. Al suo interno, tra telamoni e facce grottesche che decorano le lesene, compaiono numerosi stemmi di famiglie valtellinesi e grigionesi tutte imparentate tra loro, in particolare si celebra l'unione matrimoniale del 1646 tra Giovanni Salis e Costanza Perari. Non esiste più la stufa vera e propria, in materiale refrattario e a carica esterna, che doveva trovarsi probabilmente nell'angolo sud-est della sala. Al suo posto, nell'Ottocento, è stato inserito un armadio a due ante, fiancheggiato da due telamoni e decorato con ricchi intagli vegetali. Sostituiti anche alcuni fregi intagliati e alcune rosette del soffitto.
Collocazione
Sondrio (SO), Museo Valtellinese di Storia ed Arte
Credits
Compilazione: Perlini, Silvia (2014)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SO020-01066/
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