Coperta di libro liturgico

ambito milanese

Coperta di libro liturgico

Descrizione

Identificazione: La croce, i simboli degli Evangelisti, il Cristo-Verbo di Dio nella mandorla, l'Annunciazione e la Visitazione

Denominazione: Pace di Chiavenna

Ambito culturale: ambito milanese

Cronologia: post 1030 - ante 1090

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: legno di noce / sagomatura; oro / laminatura, sbalzo, filigrana; smalto / lavorazione cloisonné; gemma / incastonatura; perla / incastonatura

Misure: 31 cm x 41 cm

Descrizione: Tavola di legno di noce cui sono applicate 25 lamine d'oro sbalzate e filigranate, arricchite con 94 perle, 97 pietre preziose e smalti cloisonné distribuiti in piastrine rettangolari e ovali. Dalla croce greca centrale, ornata di gemme, perle e filigrane, montata su un ovale a sua volta preziosamente decorato, si strutturano molteplici elementi: muovono in senso radiale i simboli degli Evangelisti sbalzati su lamine auree (l'uomo alato, l'aquila, il vitello, il leone); i bracci della croce si prolungano per mezzo di tondi a filigrana gemmati e grandi cloisonné ovali. Questi ultimi raffigurano in alto il "Cristo-Verbo di Dio nella mandorla", l' "Arcangelo Gabriele" a sinistra e "Maria annunciata" a destra, la scena della "Visitazione" in basso. Corredano il braccio orizzontale quattro piastrine con smalti policromi a modulo geometrico. Smalti rettangolari traslucidi e dischi filigranati e gemmati definiscono anche i bordi della tavola. Il nome di Maria è ripetuto due volte negli ovali, quello degli Evangelisti è sbalzato presso i rispettivi simboli, così come a sbalzo sono altre due scritte lungo il braccio verticale, negli spazi di risulta tra i dischi.

Notizie storico-critiche: La coperta di evangeliario della chiesa di S. Lorenzo è ritenuta a ragione uno dei maggiori capolavori dell'oreficeria medievale. È più nota come "Pace", così chiamata perché in passato era offerta al bacio dei fedeli durante le messe solenni. È documentata a Chiavenna per la prima volta in un inventario della collegiata del 1485, ma l'oggetto è sicuramente più antico. Il riscontro di apporti bizantini, lombardi e d'oltralpe ha portato gli studiosi a considerare l'opera di provenienza ora renana, ora milanese e a datarla variabilmente tra il IX e il XIII secolo. Ma le ricerche e le analisi scientifiche, storiche e stilistiche più recenti, seguite all'intervento di manutenzione straordinaria del 2011-2012, consentono di restringere la cronologia tra il 1030 e il 1090 e di ascrivere il manufatto a una bottega di ambito lombardo (al riguardo, si attende la pubblicazione degli atti del convegno incentrato sulla "Pace" tenutosi a Chiavenna il 24 marzo 2012).
Anche le informazioni circa la committenza sono ridotte a ipotesi: secondo la tradizione, la "Pace" fu donata alla collegiata di S. Lorenzo da un vescovo francese o tedesco. Potrebbe trattarsi di Cristiano di Magonza che accompagnò Federico Barbarossa nell'incontro di Chiavenna del 1176 con il cugino Enrico il Leone, al quale l'imperatore chiese invano aiuti militari alla vigilia della battaglia di Legnano (Scaramellini, 2000).
Un notazione circa gli elementi decorativi applicati: alcune perle sono forate e alcune gemme sono incise con figurine e scritte - la più curiosa è un'iscrizione in arabo - che denotano il riutilizzo di materiali antichi, pratica diffusa per le incastonature di epoca medievale. Le analisi di laboratorio dimostrano che le gemme provengono dallo Sri Lanka e in particolare quelle incise risalgono al I-II secolo d.C.

Collezione: Raccolte del Museo del Tesoro e Battistero della Collegiata di S. Lorenzo

Collocazione

Chiavenna (SO), Museo del Tesoro

Credits

Compilazione: Perlini, Silvia (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).