Stemmi araldici delle famiglie imparentate coi Besta
ambito lombardo
Descrizione
Denominazione: Affreschi della sala da pranzo
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: ca. 1540 - ca. 1550
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco
Misure: 4.40 m x 9.60 m
Descrizione: Un fregio decorativo ad affresco giallo e nero con racemi, volute, mascheroni e putti corre lungo tutto il perimetro della sala rettangolare, alla base dell'imposta della volta ad ali di pipistrello. Le venti, escluse le due finestrate, sono dipinte con stemmi familiari (Balbiani, Piatti, Venosta, Pusterla, Quadrio, Federici, Lodron?, Guicciardi, Alberti, Besta) alternati ad animali fantastici o esotici (scimmia, struzzo, sirena, grifone, leone marino, mostro col muso di caprone, mostro con muso leonino, animale dal collo di cigno e lingua lunga). Serti d'ulivo e rami fruttiferi di vite, ciliegio, pero, pesco e susino risalgono le nervature che convergono al centro della volta, dominato da altri due animali fantastici e mostruosi con le code avvolte in spire.
Notizie storico-critiche: Nelle lunette centrali poste sopra le due porte della stanza sono dipinti gli stemmi Besta e Quadrio, espressione del padrone di casa Azzo II Besta (1508-1562) e della moglie Agnese Quadrio. Gli emblemi araldici che fanno da corona in tutta la sala appartengono alle famiglie valtellinesi allora più illustri, imparentate con i Besta o che con loro intrattenevano rapporti significativi. Stemmi quasi identici compaiono nel salone maggiore di palazzo Lavizzari a Mazzo di Valtellina, anch'essi anonimi ma datati 1543. Entrambi i cicli mostrano una comune matrice esecutiva negli scudi a testa di cavallo e in numerosi dettagli stilistici e pittorici, che portano ad ascriverne l'esecuzione ad una medesima mano. Sono noti i legami familiari intercorsi tra Azzo II Besta e Pietro Angelo Lambertenghi, perciò non è da escludere che i due mecenati possano essersi consigliati vicendevolmente nella scelta degli artisti.
Nella decorazione di Teglio prevale il piacere della mirabilia mitologica e leggendaria, come dimostra la scelta di soggetti quali draghi alati, sirene, leoni marini e altre creature mostruose, che si accompagnano ad animali esotici come la scimmia legata al guinzaglio e lo struzzo. Quest'ultimo era simbolo di ingordigia per i bestiari medievali, dunque si ipotizza possa essere stato scelto per fungere da monito per chiunque si apprestasse a sedere alla tavola dei Besta.
Collocazione
Provincia di Sondrio
Credits
Compilazione: Perlini, Silvia (2014)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SO020-01177/
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