Cofanetto

bottega Italia settentrionale

Cofanetto

Descrizione

Identificazione: figure femminili e maschili affrontate

Ambito culturale: bottega Italia settentrionale

Cronologia: post 1400 - ante 1499

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno; osso / scultura; metallo

Misure: 29 cm x 17 cm x 25 cm

Descrizione: Cofanetto parallelepipedo in legno e osso con coperchio piramidale a quattro facce, incernierato sul retro. I lati della cassetta sono decorati da spicchi d'osso con figure affrontate maschili e femminili, poste di profilo e colte in atteggiamenti diversificati: alcune protendono un braccio verso la persona che sta di fronte, alcune tengono le braccia distese lungo i fianchi o nascoste sotto il mantello. I due spicchi copri spigoli anteriori recano figure togate recanti scudo e clava.
Il coperchio è decorato agli spigoli inferiori orizzontali da listelli di osso e reca in cima il tipico decaedro in legno di ebano impreziosito solo da una lastrina di osso cui è affrancata la maniglia metallica; la fascia mediana esibisce quattro placchette, le due corte recano un fiore su fondo di foglie stilizzate, le due lunghe replicano il consueto motivo delle figure maschili nude, alate, librate in volo a reggere uno scudo.

Notizie storico-critiche: Il cofanetto è esposto nella sala delle oreficerie del Museo del Tesoro di Chiavenna accanto a una didascalia che, nel recitare "Cofanetto in osso per nozze riutilizzato come porta reliquie. Scuola degli Embriachi. XIV secolo", sembra riprendere le indicazioni espresse da Maria Gnoli Lenzi nel suo "Inventario degli oggetti d'arte d'Italia. IX. Provincia di Sondrio" del 1938, anno in cui l'oggetto ancora giaceva nell'armadio della sagrestia della collegiata di San Lorenzo di Chiavenna, con all'interno alcune reliquie; in verità la studiosa si limita a scrivere "cofanetto per nozze (...) opera del sec. XIV; del tipo degli Embriachi", a indicare non già una precisa assegnazione agli Embriachi, quanto una derivazione da un certo tipo di oggettistica nota agli studi.
Si tratta quasi certamente della "caseta una eburneis cun reliquiys existentibus in ea" compresa in un inventario della collegiata di San Lorenzo di Chiavenna del 1485 e di nuovi registrata ella "capseta una eburneis, pulcra, in qua adsunt quamplura reliquia" nuovamente citata in un inventario del 1486 (Salice 1995), menzioni preziose perché offrono un sicuro termine ante quem per il nostro oggetto e certificano, in un momento non lontano da quello della fabbricazione, un uso connesso con l'esigenza di conservare i sacri resti in luogo sicuro. Se l'oggetto fosse in origine un "cofanetto per nozze", magari confluito fra i beni della collegiata a seguito di una donazione, non possiamo saperlo, tuttavia depone a favore la scelta di decorare i lati della cassetta con spicchi d'osso raffiguranti l'incontro di figure maschili e femminili.
La somiglianza con esemplari conservati al Museo delle arti applicate di Milano (Zastrow 1978) suggerisce di datare l'esemplare al XV secolo e di farlo rientrare nella produzione corrente di una bottega dell'Italia settentrionale, una delle tante che imitavano i modi della più nota e documentata bottega degli Embriachi. Comune a tali esemplari è la trattazione a fogliame stilizzato della superficie di fondo delle placchette del coperchio, su cui si stagliano motivi tipici, quali la rosetta e le figurine alate reggenti uno scudo lasciato liscio nell'ottica di personalizzarlo con eventuale emblema del destinatario del cofanetto. Comune l'impiego, sui lati della cassetta, di spicchi di osso decorati da figure ritte in piedi, strette tra un suppedaneo basso e semplice e una modanatura segmentata e tratteggiata. Dal confronto, si rileva qui l'assenza degli intarsi "alla certosina", solitamente presenti negli esemplari coevi, segno forse della necessità di contenere il costo finale del cofanetto. Ciò malgrado le figurine laterali sono aggraziate e scolpite con tratti morbidi, elemento riscontrabile anche nelle foglie stilizzate, innervate al centro e dai profili seghettati ma resi senza la durezza altrove rilevabile. Nelle figurine reggi scudo del coperchio i corpi maschili sono descritti senza tralasciare i caratteri sessuali e accentuando il carattere mascolino della muscolatura, scelta non scontata, dal momento che spesso simili figurine alate sono vestite o mostrano tratti efebici malgrado l'esplicita connotazione maschile del sesso.

Collezione: Raccolte del Museo del Tesoro e Battistero della Collegiata di S. Lorenzo

Collocazione

Chiavenna (SO), Museo del Tesoro

Credits

Compilazione: Bormetti, Francesca (2014)

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