Architettura illusionistica
Longhi, Gabriele
Descrizione
Autore: Longhi, Gabriele (1737-1820), marmorino
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1780
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: pietra / scultura; pietra / sagomatura; intonaco / pittura a fresco
Misure: 7.50 m x 5 m x 7 m (intero)
Descrizione: La fontana sorge di fronte al santuario della Madonna di Tirano, al centro del lato occidentale di una vasta piazza rettangolare. La vasca monolitica in pietra ha forma tondeggiante e è dotata di uno schienale scolpito con mascherone centrale da cui fuoriesce il tubo in ferro per l'erogazione dell'acqua. La vasca è posta all'interno di un'ampia nicchia contornata da una struttura architettonica in muratura, il cui fronte principale risulta intonacato e affrescato. La costruzione è contraddistinta da un doppio ordine di lesene (tre per lato) e da un frontone semicircolare concluso da pinnacoli in pietra, due laterali e uno sommitale.
Le lesene sfoggiano una finitura a finto marmo che alterna i toni del giallo e del rosso, abbinamento cromatico ripreso anche nel frontone, dove su una superficie di fondo giallina si staglia una grande cartella incorniciata di rosso, contenente il monogramma marino, una iscrizione sacra riferita all'acqua e la dicitura "ERECTUM 1780" che costituisce un riferimento cronologico sicuro per la fontana. La superficie interna del nicchione è interessata da affreschi di tipo quadraturistico che fingono l'esistenza di elementi architettonici, in questo caso di una costruzione parzialmente aperta verso una spazio celeste solcato da nubi.
Notizie storico-critiche: Da Giuseppe Maria Quadrio, storico del santuario, veniamo a sapere che nel 1753 la costruzione di una fontana era già nelle intenzioni: al fondo vi era l'idea di completare la quinta architettonica della piazza. In effetti la fontana, di tipo monumentale, costituisce un elemento a se stante, concepito però tenendo conto delle basse botteghe che fanno da ali e che in parte ancora conservano i tratti di quelle antiche, sorte tutt'intorno alla piazza a servizio delle attività commerciali che qui avevano luogo. Se a metà Settecento già se ne parlava, l'idea trovò però attuazione solo nel 1780. L'anno di costruzione della fontana è certo, giacché sul frontespizio sta scritto "Erectum anno 1780", mentre si deve ad Antonio Giussani, autore della prima monografia sul santuario, l'attribuzione a Gabriele Longhi di Viggiù, il cui nome emerge nei libri contabili del santuario prima per questa fontana e poi, nel 1801-1802, per il nuovo altare in marmo dell'apparizione. Il dato viene ripreso nei successivi scritti sul santuario, nessuno dei quali si è però mai occupato in modo specifico degli edifici che contornano la piazza. Nella sua tesi di laurea sulle fontane di Valtellina e Valchiavenna, Michela Pedrana si occupa della fontana, segnalando come all'incirca negli stessi anni veniva affidata a tal Giacomo Pietro Longhi di Viggiù la costruzione della fontana della piazza del pretorio di Tirano, segno di un rapporto continuativo con questo giro di maestranze. A mio parere Gabriele Longhi (1737-1820) - scultore e forse progettista, stando almeno a quanto emerge sia dai documenti attinenti l'altare dell'apparizione sia dalle notizie relative ad altri ingaggi lombardi - potrebbe aver avuto un ruolo nella progettazione, scavato la vasca ed eseguito, personalmente o con aiuti, le parti in pietra di complemento (le basi delle lesene, l'alzatina della vasca dal cui mascherone fuoriesce l'acqua, i pinnacoli); trovo invece difficile pensare che abbia eseguito gli affreschi che, se non rivelano una mano eccelsa, presuppongono comunque dimestichezza con questo tipo di decorazione, solitamente affidata a pittori specializzati. L'autore è da ricercarsi nel giro degli abituali collaboratori dei Longhi o fra i quadraturisti attivi in Valtellina nel tardo Settecento.
Collocazione
Tirano (SO), Santuario della Madonna di Tirano
Credits
Compilazione: Bormetti, Francesca (2014)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SO070-00572/
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