Madre di Dio del segno

Ignoto

Madre di Dio del segno

Descrizione

Identificazione: Madre di Dio orante con al centro il Cristo giovinetto

Autore: Ignoto (ignoto), pittore

Ambito culturale: Ambito russo

Cronologia: 1801 - 1810

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: materiali vari / Tempera all'uovo su tavola con applicazione di foglie d'oro

Misure: 341 mm x 436 mm (intero)

Descrizione: Icona russa raffigurante la Madre di Dio orante con al centro, in un tondo oro, il Cristo giovinetto, a mezzo busto, che benedice con la mano destra. Le tre stelle che compaiono sul capo e sulle spalle della Vergine sono un antico simbolo siriaco di verginità (era ricamato sul velo nuziale delle principesse) e sono un simbolo della castità di Maria (Aeiparthenos), la sua verginità perpetua prima, durante e dopo il parto.

Notizie storico-critiche: La tipologia della Madre di Dio del Segno è la più solenne, derivante dall'antica "Orante" collocata generalmente nel catino dell'abside immediatamente sotto la raffigurazione del Pantocratore. Mentre nelle raffigurazioni bizantine la Vergine è rappresentata a figura intera, nella Rus' si diffuse la consuetudine di raffigurarla a mezzobusto, riprendendo un altro antico modello dello canonico, la Nicopeia. Il più antico prototipo russo di questa tipologia è l'icona custodita nella cattedrale di Santa Sofia a Novgorod.
Nella tipologia in esame la Vergine rappresenta la Chiesa, che accoglie in sé il Verbo incarnato e lo rivela all'umanità.
Le vesti della Madre sono rosso-porpora (il manto) e blu (la tunica): la creatura umana (questo infatti è il significato teologico del blu) si ammanta della divinità attraverso la redenzione divina. Cristo ha invece le vesti dei colori opposti, a significare invece che la sua divinità si cela nelle vesti umane dell'Incarnazione. Egli eleva la destra in un gesto benedicente e tiene nella sinistra il rotolo della legge.

Collocazione

Romano di Lombardia (BG), M.A.C.S. - Museo d'Arte e Cultura Sacra

Credits

Compilazione: Saccomandi, Priska Dominique (2024)

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