Cassa d'organo
Bulgarini, Giuseppe; Marni, Carlo; Stella, Domenico; Casolar, Giovanni
Descrizione
Autore: Bulgarini, Giuseppe (Brescia. Notizie prima metà XVII secolo), Intagliatore; Marni, Carlo (Nato a Bormio all'inizio del XVII sec. Morto a Bormio il 30-9-1676), Pittore; Stella, Domenico (Lugano. Sec. XVII metà), Pittore; Casolar, Giovanni (Nativo di Bormio, attivo sec. XVII metà), Doratore
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: 1608 - 1617
Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica
Materia e tecnica: legno di noce / modanatura, sagomatura, intaglio, scultura, lucidatura e doratura
Misure: 620 cm x 120 cm x 1050 cm (intero)
Descrizione: Cassa d'organo in legno di noce, cirmolo, tiglio, acero e abete modanato, sagomato, intagliato, scolpito, lucidato e dorato
Notizie storico-critiche: La cassa d'organo del santuario della Madonna di Tirano è opera di Giuseppe Bulgarini e venne realizzata tra il 1608 e il 1617. Fu dorata da Giovanni Casolar da Bormio nel 1653. Si tratta di un maestoso manufatto in legno di noce, cirmolo, tiglio, acero e abete modanato, sagomato, intagliato, scolpito, lucidato e dorato. Il prospetto delle canne di facciata è compreso tra due sontuose colonne di imponente altezza poggianti sulla tribuna mediante due grandi plinti caratterizzati da una testa leonina reggente tra i denti un nastro dorato a tre pendenti: due tipiche composizioni di frutta seicentesche e un mazzo di strumenti musicali che sormonta il corrimano della tribuna. Le colonne sono completamente ricoperte da tralci ricchi di pampini e grappoli d’uva e recano un capitello creato sulla falsariga del tipo corinzio: alle foglie d’acanto si alternano mascheroni su una base formata da un finto paniere con frutti di vario tipo. Le canne di facciata sono distribuite in un prospetto diviso su due ordini sovrapposti, separati da una fascia di cornici su cui sono disposti putti cantori e putti musici con vari strumenti musicali (cetra, cornetti, violini, chitarre, liuti). L’ordine inferiore comprende cinque campate con canne disposte a cuspide. La campata centrale prosegue nell’ordine superiore affiancata da due organetti morti. Nell’ordine inferiore le campate sono separate da lesene decorate da cariatidi sorreggenti capitelli dorati. Le cuspidi delle campate laterali sono ornate da testine cherubiche con strumenti musicali a fiato dorati pendenti; quelle delle campate mediane da un putto musico posto su un plinto da cui pendono frutta e strumenti a fiato dorati. La campata centrale è sigillata da una grossa testa cherubica alata da cui pende un mazzo di strumenti musicali a fiato dorati con al centro una ghironda. Nell’ordine superiore, a parte le campate con gli organetti morti, si aprono alcune finestre internamente vuote, ma decorate da intagli e sculture di putti musici (tamburelli, triangoli, cornetti, liuto, chitarra), strumenti musicali, frutta, mascheroni, cornici. La trabeazione superiore è ornata da un ricco intaglio a grottesche raffiguranti mostruosi uccelli mitologici. Il fregio sommitale presenta alle estremità due ricchi grappoli di frutta pendenti. La sovrabbondanza decorativa che si snoda sotto le due possenti volute che contrassegnano l’arco spezzato, intorno a due angeli dalle ali dorate, oltre a rilevare una decisa propensione all’«horror vacui», determina la costruzione di una «macchina» sensoriale, alla realizzazione della quale concorrono una testa leonina, strumenti musicali incrociati come frecce, cornici, frutti. Sopra l’intera costruzione è collocata una statua di Dio Padre a braccia spalancate, con manto svolazzante e barba fluente, preceduto da tre angioletti danzanti: una immagine dinamica e vitale che corona in modo coerente il vigore e la potenza di tutta l’opera. Nella cassa sono rappresentati in modo dettagliato oltre centocinquanta strumenti musicali. Il prospetto delle canne di facciata può venire coperto all’occorrenza con un telero raffigurante l’Incoronazione di Maria, opera del 1650 di Carlo Marni da Bormio, coadiuvato da Domenico Stella da Lugano.
Collocazione
Tirano, (SO)
Credits
Compilazione: Gatti, Sergio (2021)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWDC1-00107/
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