Adorazione di Gesù Bambino
Pandiani, Antonio
Descrizione
Autore: Pandiani, Antonio (1838-1928)
Cronologia: ca. 1860 - ca. 1925
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: legno / intaglio; bronzo / fusione
Misure: 33 cm x 5 cm x 32 cm
Descrizione: Rilievo in bronzo entro cornice in legno intagliato raffigurante l'adorazione di Gesù Bambino. L'altorilievo dell'opera crea contrasti tra luci e ombre, tra pieni e vuoti.
Sulla parte destra del rilievo, in secondo piano, San Giuseppe si appoggia al suo bastone contemplando il Bambino con un’espressione mista di amore e gioia; in primo piano, la Madonna con Gesù Bambino. Lo sguardo dei due angioletti a sinistra è colmo di umanissima commozione: la cascata di riccioli morbidi dei capelli donano ancora più naturalezza ai loro volti fanciulleschi. I sorrisi sono spontanei come quelli dei bambini ritratti dal vero. Come gli angioletti, anche il San Giuseppe sembra un ritratto dal vivo: il volto, su cui spicca una folta barba, è segnato dalle rughe che tradiscono l’età più avanzata rispetto a quella della Vergine e la fatica del mestiere di artigiano.
Notizie storico-critiche: L'opera eseguita da Antonio Pandiani è tratta dal famoso dipinto del pittore olandese Gerrit van Honthorst, detto Gherardo delle Notti (Utrecht 1590-1656) presente agli Uffizi a Firenze, raffigurante l'adorazione di Gesù Bambino.
Scultore Antonio Pandiani (Milano, 1838 " 1928): appartiene con Costantino (1837-1922) e Giovanni, scultore neoclassico (1809-1879), alla nota dinastia artistica e industriale dei Pandiani di Milano. Antonio studia all’Accademia di Brera diventando ben presto uno scultore di successo dallo stile accademico, noto per i suoi ritratti, come quello in bronzo di Alessandro Manzoni (1905, GAM Milano). Nel 1886 diventa responsabile della fonderia, e vi instaura una produzione artistica di alto livello da lui stesso ideata e progettata. Spesso le sue opere riproducono in miniatura monumenti storici situati in prestigiose piazze italiane (come quello di Bartolomeo Colleoni, tratto dal monumento equestre del Verrocchio, Venezia), oppure importanti personaggi del suo tempo, come la Regina Vittoria (busto in bronzo dorato, firmato e datato 1890 sulla piccola base in bronzo, Abbazia di Anglesey, The Fairhaven Collection, The National Trust) o il Re Vittorio Emanuele II° in costume da cacciatore, realizzato per l’Esposizione industriale Italiana (Milano, 1881), come si evince dalla segnatura del piedistallo, e riprodotta in più copie, una delle quali esposta al Quirinale. Un’altra interessante produzione molto particolare di Antonio Pandiani sono le coppe, sempre in bronzo, come quella decorata con motivi a grottesche e scene mitologiche conservata presso il Museo Casa natale “A. Toscanini”, Parma, oppure quelle, raffinate e inusuali, che riproducono in miniatura le vere da pozzo bronzee tardo-rinascimentali di Nicolò da’ Conti (1556) e di Alfonso Alberghetti (1559), poste nel cortile di Palazzo Ducale a Venezia; o, infine la copia bronzea della vera da pozzo in pietra d’Istria, in Campo Santi Giovanni e Paolo, sempre a Venezia. Sono oggetti lussuosi ed eleganti, creati per svariati usi, alcuni, arricchiti da inserti d’argento.
(da https://www.gognasrl.it/antiquariato/negozio/archivio-magazzino/scultura-oggettistica/scultura/antonio-pandiani-milano-1838-1928-miniatura-eccezionale-dallopera-di-alfonso-alberghetti-del-1559/)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWDI1-00023/
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