Paesaggio con cani da caccia
Vaccari, Alfredo
Descrizione
Autore: Vaccari, Alfredo (1877-1933), disegnatore
Cronologia: ca. 1898
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio; tela / pittura a tempera
Misure: 86.7 cm x 72 cm
Descrizione: Dipinto ad olio e tempera su tela, montata su telaio ligneo espandibile, con incastri di tipo tenone mortasa a 1/3 di spessore, dotati di biette lignee, inserito in cornice lignea modanata e dorata.
Raffigura in primo piano due cani da caccia circondati da un paesaggio verdeggiante reso con diverse tonalità di colore. Il soggetto è risolto con tratti veloci e corposi di colore, accurato studio anatomico degli animali e ricerca espressiva nei musi raffigurati dei cani.
Notizie storico-critiche: A Casa Macchi il tema dominante della collezione è venatorio: ricorrono ritratti, caricature o fotografie di animali e cani da caccia, insieme a scene di caccia.
Giuseppe, Carlo e Battista Macchi, nonno, papà e zio di Maria Luisa, erano appassionati di caccia e pesca, tipici passatempi degli uomini dell'epoca: molti i cimeli custoditi in casa.
Un nucleo importante della collezione (circa una quarantina di pezzi di diverso formato e tecnica) riporta la firma dell’illustratore Alfredo Vaccari (Torino 1877-1933). L'artista le risolve tecnicamente in modo diverso; vi si riconoscono disegni tracciati a china e tempera bianca o bozzetti tipografici. Buona parte di questi disegni provengono da un medesimo album da cui sono stati staccati per essere montati in cornici.
La maggior parte delle opere è conservata all’interno di un’incorniciatura ottocentesca.
Vi sono numerose opere incorniciate in stile europeo comune nel periodo di fine ottocento per l’incorniciatura di ritratti fotografici, in questo caso il sistema è stato esteso anche per disegni venatori e ritratti di cani. Si tratta essenzialmente di una cornice molto semplice caratterizzata da un vetro, da un passe-partout, dall’opera grafica o fotografica e da una base in cartone, il tutto sigillato da nastro perimetrale in carta gommata a volte decorativa; alcune recano sul retro l’etichetta “Ambrogio Pasta, cornici a Milano”, bottega attiva nei primi del Novecento a Milano.
Alfredo Vaccari (Torino, 1877-1933): noto pittore e illustratore, iniziò gli studi accademici a Brera, dove si iscrisse appena tredicenne; allievo del pittore Vespasiano Bignami, che fu tra i fondatori, nel 1872, della Famiglia Artistica di Milano, oltreché famoso umorista e vignettista.
Vaccari ne seguì inizialmente l’esempio, collaborando con prestigiose riviste tra le quali “Le Monde illustré”, di Parigi.
Preferibilmente raffigurava animali e soggetti venatori e proprio questa sua predisposizione lo portò ad essere consacrato come uno dei più noti esperti di questo genere pittorico.
Nel suo periodo di apprendistato a Milano, ricordiamo anche gli insegnamenti ricevuti dal noto acquarellista Camillo Rapetti.
Aveva lo studio in via Durini, come riportato nella Guida Commerciale di Milano e Lombardia del 1906, nella categoria «disegnatori per illustrazioni di libri etc.». Nella stessa guida, categoria «ragionieri», è citato il rag. Giuseppe Macchi con casa e studio in via Rastrelli 6 (quindi molto vicini).
Vaccari visse per qualche tempo a Londra, prima di trasferirsi a Parigi, dove nel 1909 espose cinque ritratti al Salòn d’Automne ed intensificò i suoi rapporti professionali con i più noti pittori animalisti (animaliers) della Società degli Artisti Francesi.
Data al 1914 il suo trasferimento a Genova e l’inizio della partecipazione alle più importanti rassegne espositive; fu particolarmente apprezzato come pittore ritrattista, paesaggista e animalista.
Prese parte alle Promotrici genovesi tra il 1910 e il 1925, oltre ad esporre con successo in numerose rassegne italiane e straniere: Torino, Napoli, Venezia (dove realizzò dipinti di rara bellezza e intensità), Londra, Parigi, ecc.
Tra i ritratti da lui eseguiti ricordiamo quelli raffiguranti Sem Benelli, l’ing. Isnardi, la Marchesa Cambiaso, La bambina Mongiardino, Il principe di Piemonte.
Una mostra importante alla quale partecipò fu quella organizzata nel 1919 a Palazzo Bianco, Genova, dove ricevette le lodi del pittore e critico d’arte Orlando Grosso.
Insignito del Premio Ambrosiano nel 1922, partecipò alla II Biennale di Arti Decorative di Monza del 1925, dove espose Dramma nella valle e Paesaggio.
Nel 1929 fu organizzata una sua Personale a Genova, dove presenziò con ben settanta opere raffiguranti prevalentemente animali nel contesto del paesaggio. In questa circostanza fu sottolineata la sua fama di pittore animalista, assai apprezzato dalla critica e dai collezionisti.
Il Vaccari studiò con molta serietà l’anatomia degli animali, oltre che gli aspetti psicologici e sentimentali, in questo sorretto da un disegno realistico e da un vivo colorismo.
Fra gli animali predilesse i cani e i cavalli, in quanto riusciva a coglierne le movenze e le immobilità e l’espressività degli occhi.
Nel 1932 ricevette la nomina di Accademico di Merito presso la Ligustica di Genova; dalla critica fu accostato al pittore Giuseppe Raggio (sensibile interprete della campagna romana).
(https://www.pittoriliguri.info/pittori-liguri/pittori-liguri-800-900/vaccari-alfredo/)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWDI1-00234/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).