Telefono
produzione italiana
Descrizione
Ambito culturale: produzione italiana
Cronologia: ca. 1965 - ca. 1975
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: plastica; metallo
Misure: 23 cm x 21 cm x 13 cm
Descrizione: Apparecchio da tavolo a posta mobile, costituito da una monoscocca in plastica stampata color grigio che racchiude la suoneria e i meccanismi del combinatore. Nella parte anteriore della scocca è presente un foro da cui fuoriesce il disco combinatore in plastica trasparente a dieci cifre da 1 a 0. Il microtelefono, sempre in plastica grigia, poggia direttamente sui due vani ricavati nella parte superiore della scocca. In questi due vani sono presenti due tasti di interruzione linea con funzioni di forcella. Il microtelefono racchiude il trasmettitore (microfono a carbone) e il ricevitore (a bobina e calamita), uniti da una parte centrale che funge da impugnatura. Dal microtelefono fuoriesce un filo in plastica morbida che lo collega al corpo del telefono. Sotto al telefono è presente una rotella per la regolazione del volume della suoneria.
Questo telefono veniva collegato alla rete telefonica e permetteva all'utente di raggiungere qualunque abbonato sulla rete in modo automatico.
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Notizie storico-critiche: L'apparecchio tipo Siemens S62 (noto anche come «bigrigio» per i suoi colori caratteristici, ossia due tonalità di grigio) è un telefono fisso automatico per uso domestico a batteria centrale creato e prodotto dalla Sit-Siemens (nota come Siemens Auso Telecomunicazioni) nel 1962, su disegno di Lino Saltini. L'apparecchio sostituiva il precedente telefono unificato Siemens S56, dotato di scocca in bachelite nera, con lo stesso design.
Siemens produsse dieci versioni dell’apparecchio (distinte dalla dicitura “edizione”, preceduta da un numero romano, stampata sul fondo metallico) con componenti sempre più aggiornati e più economici e con la scocca in materiale termoplastico, ad eccezione della prima edizione, la cui scocca era realizzata in bachelite nera.
Il telefono fu successivamente prodotto, per conto della SIP, anche da FATME (distribuito soprattutto nel sud, denominato E65), Italtel (ex Siemens, che mantenne la denominazione storica del modello) e Face Standard (che lo denominò F63), riuniti nella proposizione pubblicitaria all'interno degli elenchi telefonici, con la denominazione di Telefono Unificato, in quanto, siccome l'apparecchio veniva assemblato dai quattro produttori su una base di circuiti comune, tutti i telefoni prodotti potevano adottare le componenti di ricambio di tutti i marchi (ad esempio, in sostituzione di un disco combinatore Siemens, si poteva montarne uno prodotto da FATME o altri fornitori). Sarebbe stato prodotto anche dalla ditta GTE Autelco di Milano, con una scocca leggermente diversa da quella classica, che ricalca in parte il design della controparte d'oltralpe, So.Co.Tel S63.
Il telefono è stato in uso tra gli anni sessanta-settanta fino alla prima metà degli anni novanta, dopodiché è stato abbandonato in favore dei più moderni apparecchi a tastiera. Tra il 1980 e il 1981 ne venne realizzata anche una versione digitale; l'apparecchio venne sostituito ufficialmente nel 1985 dal nuovo modello Pulsar.
Fu il primo telefono noleggiato dalla SIP in tutta Italia.
Il telefono veniva realizzato in due versioni, identiche dal punto di vista circuitale ma diverse nella forma: la versione più comune era quella classica da tavolo, l'altra versione presentava l'appoggio della cornetta verticale ed era concepita per essere fissata alla parete. L'apparecchio S62 aveva una circuiteria abbastanza flessibile per l'epoca in cui era stato progettato: poteva, infatti, essere fornito senza disco combinatore, quindi impossibilitato ad originare chiamate ed abilitato alla sola ricezione, oppure con un tasto aggiuntivo, utile se lo si collegava ad un centralino.
Per comporre il numero di telefono da chiamare si introduce un dito nel foro del disco combinatore corrispondente alla cifra da selezionare, quindi si fa ruotare il disco in senso orario sino al "fine corsa" metallico: ruotandolo si carica un dispositivo a molla. Togliendo il dito dal foro si permette al disco di tornare nella posizione originale sfruttando l'energia meccanica accumulata dalla molla: in tal modo l'apparecchio è pronto per selezionare la cifra successiva del numero di telefono. Questo meccanismo è simile a quello di tutti i telefoni precedenti all'avvento dei telefoni a selezione digitale. Sulla base del modello S62 venne sviluppato anche un modello a selezione digitale, di aspetto identico alla versione analogica ma provvisto di un tastierino numerico con tasti appositi che danno sempre impulso analogico in chiamata.
I circuiti del Siemens S62 vennero utilizzati da alcuni produttori di apparecchi telefonici per proporre al pubblico apparecchi con aspetti totalmente differenti, il più delle volte inglobandoli all'interno di scocche in pietra onice o legno, proponendoli come complementi d'arredo per andare incontro a vari tipi di arredamento o per un gusto più personale ed eccentrico del cliente. In tali varianti, il disco combinatore è spesso modificato nel suo aspetto esteriore, includendo uno sfondo spesso nero con cifre in grigio o color oro e un disco forato in metallo dorato (spesso in ottone). Alcuni di questi telefoni vennero prodotti anche con tastiera (funzionante sempre sul sistema a treno di impulsi con cui funzionava il disco combinatore). In alcuni casi vennero prodotti anche dei telefoni con doppio sistema di selezione (sia disco che tastiera nella stessa scocca).
Nonostante sia stato prodotto anche con tastiera (incorporando in un primo tempo, sotto i tasti 7 e 9, i tasti "*" e "RP", ossia asterisco e ripetizione ultimo numero, sostituito più avanti dal tasto "#", ovvero cancelletto, con la medesima funzione del tasto "RP"), il telefono non è mai stato predisposto per poter comporre i numeri con il sistema DTMF.
La suoneria del telefono S62 è costituita da un classico campanello elettromeccanico e viene azionata da un segnale di chiamata elettrico in corrente alternata con tensione di 110 volt inviato dalla centrale tramite la linea telefonica.
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Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWDI1-00335/
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