Racchetta da tennis
manifattura comasca
Descrizione
Ambito culturale: manifattura comasca
Cronologia: ca. 1935
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: legno / curvatura; cuoio; budello
Misure: 29 cm x 69 cm
Descrizione: Racchetta da tennis racchiusa in un contenitore di stoffa con cerniera e poi bloccata da un telaio in legno. Costituita da un manico con rivestimento in cuoio, un fusto, da una parte centrale, detta cuore che unisce il fusto al piatto, quindi dalla parte più larga e arrotondata costituita dall'incordatura in budello naturale, detto piatto delle corde.
Notizie storico-critiche: La ditta Freyrie nasce ad Eupilio, località in provincia di Como, nel 1922 costruendo articoli da seme bach.
A seguito di una forte crisi nel settore della seta il fondatore Sig. Emilio, grande appassionato di sport, decide nel 1927 di avviare una nuova produzione: gli sci ed in particolare inventa gli sci pieghevoli.
Un articolo che incontra da subito i favori del pubblico in quanto, non essendoci in quegli anni impianti attrezzati, la risalita a piedi dei sciatori veniva decisamente facilitata. Questi sci innovativi vennero anche presto adottati dall’esercito italiano ed utilizzati in particolare dagli alpini.
La produzione della Freyrie era anche rivolta ai sci tradizionali in frassino e da fondo ed a quelli da salto, sci quest’ultimi che raggiunsero per primi al mondo i 100 metri. La maggiore concorrente in Italia era la ditta Persenico di Chiavenna, azienda che a partire dal 1925 aveva avviato anche la fabbricazione di racchette da tennis.
Il sig.Emilio Freyrie seguì l’esempio del ‘competitor’ italiano e verso il 1935 affiancò agli sci la produzione di racchette da tennis.
Uno dei primi e tra i più rari modelli prodotto dall’azienda comasca è ‘Accademia’, racchetta del 1935. Prodotto nello stesso periodo è il telaio ‘Match’ che presenta sul cuore una decalcomania con un mappamondo ornato da bandiere di diverse nazioni.
La Freyrie nel marzo 1938 inizia la collaborazione con la società inglese Slazenger dalla quale ottiene la licenza per produrre alcuni modelli. Il primo di questi è la ‘Victory’ al quale seguiranno ‘Blenheim’, ‘Fred Perry’, ‘Queen’ e ‘Perla’.
Una curiosità: pare che Maria Josè di Savoia giocasse a tennis proprio con una racchetta Freyrie.
La produzione di racchette da tennis, a differenza di quella dello sci, non raggiunse mai alti valori e gli esemplari pervenuti ai giorni nostri sono inevitabilmente pochi e molto ricercati.
Nel difficile periodo della guerra la società si aggiudicò una importante commessa di racchette da tennis per l’esercito degli alleati in servizio nel nostro paese e nei primi anni del dopoguerra cercò anche di far conoscere questi articoli sul mercato estero presenziando nel 1949 ad una fiera sportiva a New York.
Tentativi però vani perché nei primi anni cinquanta la società abbandonò la produzione di racchette da tennis concentrando tutta l’attività solo più verso lo sci.
Attualmente la Freyrie è gestita dal figlio Leonardo ed è azienda leader a livello nazionale nella produzione di sci d’acqua pur continuando a fabbricare anche quelli da discesa.
La società ha recentemente avviato nel settore dell’abbigliamento sportivo un’azione di rilancio del suo storico marchio rivolta essenzialmente al mercato estero ove soprattutto in USA e Cina ha continue richieste.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWDI1-00367/
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