Martirio di Santa Cecilia

Sanzio, Raffaello; Raimondi, Marcantonio

Martirio di Santa Cecilia

Descrizione

Autore: Sanzio, Raffaello (1483-1520), inventore; Raimondi, Marcantonio (1482 ca.-1534 ca.), incisore

Ambito culturale: ambito italiano

Cronologia: ca. 1540 - ca. 1560

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / matita, penna e inchiostro nero

Misure: 510 mm x 344 mm (intero)

Descrizione: Il foglio ritrae il martirio di Santa Cecilia. La Santa, protettrice dei musicanti, è posta al centro del foglio in atto di preghiera. Un angelo scende dal cielo e sta per incoronarla.
Il suo corpo, come raccontato nella sua agiografia, sarà bruciato nell'olio bollente per volere del giudice Almachio, presentato in trono a sinistra. Ai suoi piedi si riconoscono i corpi decapitati di Valeriano, Tiburzio e Massimo, marito e cognati della Santa, santificati poi da papa Urbano I.

Notizie storico-critiche: Santa Cecilia, patrona della musica e dei musicisti, è da sempre fonte di grande ispirazioni per gli artisti; svariate sono difatti le opere che la ritraggono.
La sua biografia resa nota dalla Legenda Aurea (cap. CLXIX) narra che papa Urbano I «seppellì il corpo di Cecilia tra quelli dei vescovi e consacrò la sua casa trasformandola in una chiesa, così come gli aveva chiesto».
Dell'opera esistono diverse stampe attribuite a Marcantonio Raimondi, precedentemente interpretate come martirio di Santa Agnese. L' invenzione è però da attribuire a Raffaello Sanzio. Le diverse versioni sono distinguibili dal numero di foglie della palma del martirio che l'angelo in volo stringe tra le mani.
Il disegno pare avere diverse tangenze stilistiche con Biagio Pupini, anche noto come Biagio delle Lame, esponente del manierismo di area bolognese.

Collocazione

Pavia (PV), Musei Civici di Pavia

Credits

Compilazione: Greco, Maria Olga Caterina (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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