Metà sinistra di modello per piatto con Elena ricevuta da re Priamo

Battista, Franco

Metà sinistra di modello per piatto con Elena ricevuta da re Priamo

Descrizione

Identificazione: Metà sinistra di modello per piatto con Elena ricevuta da Priamo

Denominazione: Elena ricevuta da Priamo

Autore: Battista, Franco (notizie 1570-1586), disegnatore

Cronologia: ca. 1545 - ca. 1550

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / inchiostro, acquarello, matita

Misure: 213 mm x Ø 428 mm (intero)

Descrizione: La lunetta, incollata a piana pagina sul supporto color azzurro, rappresenta la metà sinistra del piatto che descrive l'incontro tra Elena e il re Priamo.
Sul supporto è visibile l'iscrizione dedicatoria dalla quale si apprende la provenienza dell'opera.
Il piatto, decorato a doppio registro, presenta nel registro esterno la raffigurazione di amorini, animali e armature. Nel registro interno, la metà sinistra della decorazione mostra diverse figure al cospetto del re, tra cui spicca Elena. Il momento ritratto è quello in cui Elena arriva a Troia ed incontra Re Priamo. Lo spazio compositivo è arricchito dalla costruzione di un complesso architettonico elaborato che fa da sfondo alla scena, caratterizzato da colonne tortili, nicchie con statue e una lunga e ritmata trabeazione.

Notizie storico-critiche: Il soggetto tratto dalla tradizione omerica, ha avuto ampia fortuna.
Dello stesso esistono infatti diversi disegni, anche meno dettagliati. Il disegno pavese costituisce la preparazione per la decorazione delle maioliche con scene mitologiche. In particolare il tema della decorazione è tratto dalla storia di Troia con episodi del mito omerico.
"Il foglio fu riconosciuto da Bert Meijer tra i progetti elaborati da Battista tra il 1545 e l'inizio degli anni Cinquanta su commissione di Guidobaldo II della Rovere, per decorazione di oggetti in ceramica eseguiti nelle manifatture di Castel Durante e che si collega in senso progettuale oltre che alla scodella istoriata di analogo soggetto del Victoria and Albert Museum (C.31-1973) ad un esemplare analogo dei Musei Civici pavesi, parte anch'esso del legato malaspiniano (inv. n. AM 41: manifattura di Urbino o Castel Durante, circa 1550)". (Tordella 2000, pp. 401-402)
Secondo Tordella l'esemplare pavese "riveste un particolare interesse conservando, oltre alla notazione attributiva di Popham a favore dell'artista veneto, testimonianza della provenienza dell'opera donata nel 1829 al Malaspina da un membro della famiglia Melzi". (Tordella 2000, pp. 401-402)
Secondo l'iscrizione posta sul supporto cartaceo, l'opera fu donata da Gian Battista Comolli (1775-1831) al duca Melzi (Giovanni Francesco Melzi, duca di Lodi) nel 1828 e l'anno dopo nel 1829 il duca lo donò al Marchese Malaspina.
Comolli fu uno scultore di discreta fama, autore del gruppo marmoreo che ritrae Dante e Beatrice, realizzato per Villa Melzi a Como.

Collocazione

Pavia (PV), Musei Civici di Pavia

Credits

Compilazione: Greco, Maria Olga Caterina (2021)

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