Calice
Bosio, Giacomo Antonio (attribuito)
Descrizione
Autore: Bosio, Giacomo Antonio (attribuito) (1722-1798), esecutore
Cronologia: post 1750 - ante 1798
Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica
Materia e tecnica: argento / sbalzo, cesellatura, doratura
Misure: 15.8 cm x 15.8 cm x 25 cm
Descrizione: La base dal profilo mistilineo è impostata su un gradino dalla cornice liscia che si raccorda al corpo centrale bombato e fortemente sbalzato con volute sulle quali sono applicati cherubini dorati alternati a elementi fogliati. Il fusto presenta un nodo centrale periforme che segue le decorazioni esuberanti di gusto rocaille della base e del sottocoppa, arricchito da cartelle mistilinee che includono tralci e grappoli d’uva. Il calice è conservato nella propria custodia originale in midollino imbottito e foderato in tela, esempio di artigianato lombardo.
Notizie storico-critiche: Gli elementi lessicali dell’apparato decorativo collocano l’esecuzione dell’opera nella seconda metà del Settecento. Gli stilemi rococò presenti in molte opere di questo periodo non rendono agevole circoscrivere l’identità del suo artefice, ma in base all’analisi stilistica e alle caratteristiche dell’esecuzione è possibile attribuire la paternità del calice l’orafo Giacomo Antonio Bosio, autore di un calice molto simile a questo conservato nella parrocchiale di Villa Saviola in comune di Motteggiana (Mn) e della croce astile per la prepositurale di Sant’Erasmo a Castel Goffredo. Il calice rappresenta una rara conferma del sistema tripunzonale di certificazione nella seconda metà del XVII secolo, con Sacro Vaso in cornice rettangolare, SIC (Sanguis Iesus Christi) in crescente lunare. Purtroppo il punzone della bottega è pressoché illeggibile.
Collocazione
Castel Goffredo (MN), MAST Castel Goffredo - museo della Città
Credits
Compilazione: Freddi, Ivana (1976)
Aggiornamento: D'Attoma, Barbara (2024)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWFJ1-00018/
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