Bancone con alzata
ambito mantovano
Descrizione
Ambito culturale: ambito mantovano
Cronologia: post 1700 - ante 1749
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: legno di noce / intaglio; legno / tornitura
Misure: 308 cm x 41 cm x 100 cm ; 308 cm x 91 cm x 119 cm
Descrizione: La parte superiore del bancone è formata da quattro comparti ad anta unica intercalati da cinque lesene ed è sostenuta da mensole con riccioloni finemente intagliati. In alto è chiusa da un cappello lievemente aggettante e decorato sotto il bordo modanato da una cornice a dentelli, uguale a quella posta sotto il bordo del piano. Sulla sommità, in corrispondenza di ciascuno scomparto, si trova una cimasa intagliata a doppia voluta e tra una cimasa e l’altra sono collocati pinnacoli a vaso torniti e intagliati. Il corpo inferiore presenta due coppie di ante separate da tre lesene e poggia su una base modanata sorretta da tre piedi a mensola. Il fianco destro, per chi guarda, è finito con una “giunta” larga pochi cm di epoca non coerente al resto del manufatto, mentre il sostegno del corpo superiore e relativo ricciolo non è rifinito. La decorazione del fronte dell’intero bancone è affidata a una serie di intagli vegetali regolari e simmetrici, posti al centro della specchiatura delle ante e lungo le lesene, sia del corpo superiore sia di quello inferiore.
Notizie storico-critiche: Il mobile è databile alla prima metà del Settecento su base stilistica. La dentellatura sotto il cappello e sotto il bordo del piano costituisce un retaggio dell’ebanisteria rinascimentale mentre gli intagli sono ancora di gusto manierista. La ridotta altezza del corpo superiore contribuisce a sottolineare l’orizzontalità del bancone riscontrabile negli arredi da sagrestia di numerose chiese bresciane e dell’Alto mantovano (Medole), un ricordo di quando le calicere erano appoggiate direttamente sul piano del corpo inferiore senza la mediazione di mensole. In mancanza di riscontri documentari certi, è verosimile ipotizzare che sia stato realizzato per uno dei numerosi oratori di Castel Goffredo alcuni dei quali disponevano di locali adibiti a sagrestia relativamente ampi. La mancanza di documentazione non consente di avanzare un’ipotesi specifica sulla paternità.
Collocazione
Castel Goffredo (MN), MAST Castel Goffredo - museo della Città
Credits
Compilazione: Schiapparoli Bizio, Maria Pia (1980)
Aggiornamento: D'Attoma, Barbara (2024)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWFJ1-00025/
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