Corame
ambito mantovano
Descrizione
Ambito culturale: ambito mantovano
Cronologia: post 1690 - ante 1710
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: cuoio / impressione, pittura, doratura, punzonatura
Descrizione: Il rivestimento in cuoio è stato incollato sia sulle due ante frontali sia, seppur parzialmente, su entrambi i fianchi della credenza. La decorazione centrale si articola orizzontalmente in grandi infiorescenze a struttura speculare in un tripudio di grandi fiori e foglie stilizzate. Gli spazi vuoti del disegno, dove appare il fondo dorato, sono ridotti al minimo e riempiti da teorie di perle. Nel frammento di cuoio che riveste l’anta destra, per chi guarda, è raffigurato Sant’Antonio da Padova stante che con il braccio sinistro sostiene Gesù Bambino, a sua volta seduto sul libro (che rimanda alla profonda conoscenza della Scrittura), mentre con la mano destra impugna uno stelo su cui fioriscono quattro gigli (simbolo di castità). Il Santo appoggia i piedi su un ripiano dipinto. Il Santo, Gesù Bambino e il ripiano sono inseriti entro una nicchia dorata sormontata da motivi fitomorfi. Il disegno centrale è compreso entro due bordure che originariamente presentavano una decorazione identica, caratterizzata da una sequenza continua orizzontale di archetti rossi nella parte superiore e da una sequenza continua di elementi a “S” in quella inferiore. A questi ultimi si alternano a distanza regolare motivi floreali stilizzati.
Notizie storico-critiche: AGGIUNGI NOTIZIE DA MORARE E FAI SK VAL SOLO X CUOIO
Negli inventari parrocchiali è citata una credenza in legno di abete costruita in modo molto elementare e priva di veri e propri connotati. In base a queste considerazioni è possibile datare genericamente il mobile all’inizio del Settecento. Lo stesso è invece citato più volte con diverse definizioni soprattutto per il suo rivestimento. L’inventario del 1757 elenca una credenza nel presbiterio della prepositurale di Sant’Erasmo; quello del 1781 e i successivi redatti sotto il prevosto don Costantino Coppini (1780-1805) citano per la prima volta una credenza “coperta di corame”, altra definizione di cuoio lavorato e destinato alle guarnizioni. L’inventario denominato Anonimo II cita “una credenza con suo gradino fodrata in bazzana (ossia pelle di montone o pecora conciata e usata per imitare la pergamena) lavorata” e la colloca “in cornu evangeli”, quindi nel presbiterio. L’inventario del 1805, oltre a informare che la credenza contiene gli oggetti di pertinenza dell’altare maggiore, precisa che il corame che la ricopre è “indorato”; infine quello del 1891 indica in chiesa una “Credenza con rialzo in legno rivestito di cuoio dipinto”. La descrizione più circostanziata è quella fornita dal primo inventario storico-artistico del 1935 che riporta “Armadio con due sportelli per servizio della messa, ricoperto di cuoio stampato e dipinto con motivi floreali su fondo rosso” collocato nel presbiterio a destra dell’altare maggiore. Nella descrizione si legge inoltre che il mobile non ha particolari caratteristiche e che, probabilmente, il cuoio proviene da un paliotto da altare databile tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, trovando confronto con uno assai simile che si conserva nella cappella della Disciplina a Redondesco (Mn). Fino alla fine dell’Ottocento gli inventari parlano riferendosi alla credenza, anche della presenza di un ‘rialzo’ o ‘gradino’ e difatti solo di recente è stata trovata nel nei magazzini della prepositurale una piccola alzata a forma di gradino rivestita di pelle decorata dello stesso tipo presente sui fianchi della credenza.
Collocazione
Castel Goffredo (MN), MAST Castel Goffredo - museo della Città
Credits
Compilazione: D'Attoma, Barbara (2024)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWFJ1-00030/
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