Corona da statua

ambito mantovano

Corona da statua

Descrizione

Ambito culturale: ambito mantovano

Cronologia: ca 1935

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: oro / laminazione; diamante / taglio a rosa; perla di fiume; ametista rosa; diamante / taglio a rosa

Misure: 21 cm x Ø 13.5 cm

Descrizione: Sul cerchio è applicato un motivo floreale a sviluppo longitudinale con perle coltivate di diversa grandezza montate su oro rosso (forse in origine una spilla), affiancato simmetricamente da 2 rosette circolari con perle coltivate e turchese e altri 2 motivi floreali con perle coltivate. La decorazione è completata da un’ametista rosa. Ciascuno dei 6 archi è decorato da 1 motivo floreale composto da diamanti con taglio a rosetta di 8/10 sfaccettature montati su argento. Il diametro interno è rinforzato da una lamina metallica. La lastra impiegata reca impresso il punzone di garanzia dell’oro. La corona appartiene alla tipologia “chiusa” con un cerchio gemmato sormontato da 6 archi curvati congiunti in alto con una sfera, a sua volta sormontata da una croce. Gli archi presentano una decorazione a giorno in cui si ripetono motivi fitomorfi. La corona grande è corredata da una corona di dimensioni inferiori (cm 15,5 x 8,4 di h) nel cui cerchio sono incastonati 2 topazi citrini quadrangolari che affiancano, uno per lato, un’ametista arancione inserita in una cornice composta da 16 diamanti. La stessa tipologia di diamanti è impiegata nei 2 pendenti ovali (ciascuno composto da 10 pietre) applicati ad altrettanti archi in asse con i topazi citrini.

Notizie storico-critiche: Le due corone furono verosimilmente commissionate in occasione dell’incoronazione della statua della Madonna del Rosario avvenuta nel 1935 e tuttora esposta nella chiesa prepositurale di Sant’Erasmo a Castel Goffredo. Dall’inventario parrocchiale del 1939 si apprende infatti che in quella data in chiesa erano già presenti “una statua in legno dorato della Madonna del Rosario” e “numero due corone in oro a sbalzo con pietre preziose”: una per incoronare la Madonna e l’altra, di dimensioni inferiori, per il Gesù Bambino che la accompagna. Purtroppo finora non è stato possibile rintracciare la committenza. Particolarmente interessante è il confronto, assai puntuale, tra l’ametista arancione incastonata nella corona piccola e l’anello calzato nell’anulare destro da Tommaso Ragazzola, prevosto a Castel Goffredo dal 1806 al 1830. Dal confronto si deduce che, verosimilmente, l’ametista fu donata dallo stesso alla prepositurale per essere reimpiegato privato della fascia. Anche il motivo floreale longitudinale presente sul cerchio della corona grande (forse una spilla privata del gancio posteriore), insieme con le due rosette floreali, tutti realizzati con perle coltivate di diversa dimensione, provengono molto probabilmente da gioielli femminili donati e riadattati all’uso. Entrambe le corone compaiono nella catalogazione effettuata dalla Soprintendenza competente nel 1984 con il numero di catalogo generale 03-00080305 come manufatti realizzati “in lamina di argento […] e cristalli colorati”. L’analisi condotta sui materiali in occasione della presente catalogazione dimostra che si tratta invece di lamina di oro e pietre semipreziose.

Collocazione

Castel Goffredo (MN), MAST Castel Goffredo - museo della Città

Credits

Compilazione: D'Attoma, Barbara (2024)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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