Scuola
Lazzarini, Cesare Leonbruno
Descrizione
Identificazione: due figure femminili che leggono
Autore: Lazzarini, Cesare Leonbruno (1931-2010), esecutore
Cronologia: 1963
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: ceramica / smaltatura a fuoco, invertriatura; ferro
Misure: 300 cm x 100 cm x 7 cm (intero)
Descrizione: Trittico formato da pannelli lavorati a bassorilievo. Ceramica smaltata a fuoco e invetriata. Intelaiatura di ferro.
Notizie storico-critiche: I cinque trittici con bassorilievi di ceramica smaltata a fuoco che ornano il salone di quella che oggi è la sede del Settore Lavori Pubblici furono commissionati dal Comune di Mantova nel corso del 1963 agli artisti Albano Seguri, Enzo Nenci, Selvino Sabbadini e Cesare Lazzarini, con l’intento di abbellire la nuova Scuola Elementare “Maurizio Gonzaga” di Te Brunetti, inaugurata nel novembre dello stesso anno. Le opere dovevano raffigurare “scene e particolari di episodi di vita quotidiana, di lavoro, di intimità famigliare, idonei a ispirare nobili sentimenti nell'animo degli alunni e tali da rendere gaia e viva l’atmosfera dell’edificio" (Delibera di Giunta n. 1089 del 07/11/1963).
La scelta degli artisti fu affidata ad una Commissione, appositamente istituita, composta dal Sindaco Luigi Grigato, dal Soprintendente di Palazzo Ducale Giovanni Paccagnini e dal Direttore dell’Ufficio Tecnico del Comune Francesco Panelli. Tra gli artisti coinvolti vi era inizialmente anche Aldo Bergonzoni che declinò l’invito a favore di Nenci. Stabilito l’importo di 80.000 lire per ognuna delle quindici opere, nel settembre 1963 la Commissione procedeva ad assegnare ad ogni artista il numero e i soggetti dei pannelli da realizzare. Nel settembre del 1964 le opere risultavano opportunamente intelaiate dagli artisti e ancorate alle pareti della scuola. Nel corso degli anni Novanta del Novecento i pannelli venivano rimossi dalle pareti. Nel corso del 2014 le opere, sotto la Direzione dei Musei Civici, sono state recuperate dai depositi, restaurate e ricollocate nella loro sede e posizione originaria.
Lazzarini si è sempre definito prima di tutto uno scultore: a parte le opere in metallo, l’artista mantovano si è cimentato con il gesso, le tecniche miste e con la terracotta monocroma e policroma, trovando in questo mezzo espressivo alcune delle soluzioni artistiche più felici della sua produzione. Ne sono un chiaro esempio i tre pannelli che formano il trittico intitolato "Scuola". L' inesauribile vena inventiva di Cesare Lazzarini lo ha portato a introdurre alcune varianti nei soggetti rispetto a quelli inizialmente assegnati dalla Commissione: "Due ragazzi che studiano" si sono trasformati in una mamma o una maestra che aiuta la figlia o un'alunna a studiare, "Due ragazzi che giocano a pallone" sono diventati tre e, infine, "Due ragazzi che osservano la carta geografica d'Italia" sono mutati in un maestro che dialoga con un alunno dinnanzi alla carta geografica d'Italia. In tal modo ne è scaturita una composizione più dinamica e preziosamente articolata.
Collocazione
Mantova (MN), Settore Lavori Pubblici - Comune di Mantova
Credits
Compilazione: Benini, Monica (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/SWM01-00022/
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