Costume

Compagnia Carlo Colla e Figli (realizzatore)

Costume

Descrizione

Identificazione: Don Cirillo

Autore: Compagnia Carlo Colla e Figli (realizzatore) (sec. XIX - 1957), realizzatore

Ambito culturale: Carlo Colla e Figli /Gerolamo

Cronologia: post 1918

Tipologia: teatro di figura

Materia e tecnica: cotone / taglio, confezione, cucito; seta; lana; metallo

Misure: 75 cm (marionetta di riferimento)

Descrizione: Costume di religioso composto da veste, pantaloni, davantino e mantello.

Notizie storico-critiche: “L’asino e il Curato” si propone di presentare sulla scena personaggi e situazioni della realtà (il manoscritto è datato 1879) senza dimenticare gli archetipi della Commedia Latina e dei canovacci della Commedia dell’Arte. Una particolare attenzione nel rendere, attraverso il linguaggio, i ruoli dei diversi protagonisti, un Curato, una Perpetua, un Sagrestano, dei Briganti, un Bersagliere, sullo sfondo di un solare ed immaginario paese del Meridione, dopo la conquista del Regno delle Due Sicilie, ne fa uno spettacolo di particolare incidenza nel repertorio della Carlo Colla e Figli. Un telegiornale dell’ottocento? Una fiction di età Romantica? Questi erano i compiti affidati al Teatro delle marionette nel XIX secolo e per un buon cinquantennio del XX secolo. Non a torto si può chiamare questa forma d’arte il mass-media dei secoli scorsi. Che di arte si trattasse non vi è il ben che minimo dubbio, dal momento che queste Compagnie (pochissime stabili, molte itineranti) dovevano competere con le possibilità dei teatri lirici e dei teatri di prosa delle grandi città, in verità non sempre attendibili per gusto e per precisione negli allestimenti spesso mal combinati. Le marionette, inoltre, avevano un repertorio che comprendeva il melodramma, il romanzo popolare, l’operetta, il poema epico, le commedie borghesi o di autori come Shakespeare, Molière, Gozzi e Goldoni; e, come se non bastasse, le “cronache” sulle guerre di Indipendenza, sulle imprese coloniali e gli spettacoli sulla satira sociale e politica. A qualcuno può sembrare molto, persino troppo, però questa era l’idea che, un tempo, ispirava il cosiddetto Teatro Popolare. Che, come ben si comprende, poco o nulla aveva da spartire con l’idea dello spettacolo per bambini se non con l’idea che i bambini avrebbero dovuto essere “educati” ad essere il pubblico del futuro. La cura dei particolari, gli effetti speciali di luce, i trucchi ed i marchingegni davano forma e vita ad uno spettacolo che era insieme illusione, magia, festa, rito, tutti quegli elementi che erano stati momenti fondamentali della storia del Teatro delle Marionette dalle origini (presso gli antichi Egizi la statua della Dea Iside era una enorme marionetta all’interno della quale un Sacerdote per mezzo di funi donava i movimenti voluti) ai giorni nostri. E attorno tanti attori di legno da un numero minimo di settanta ad un numero massimo di trecento: e tutto per divertire il pubblico.

Collocazione

Milano (MI), Museo del Teatro di Figura - MUTEF

Credits

Compilazione: Citterio, Maria Grazia (2019)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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